di Gabriele Nostro
Secondo voi, come fa un pesce a vivere ai poli? La risposta a questa domanda ci è resa disponibile dagli ittiologi. Per chi vuol continuare ad esistere in quelle gelide acque, non è sufficiente far fronte al freddo, ma è anche necessario scontrarsi con l’opprimente gelo congelatore. Dei viventi che esemplificano questa verità appartengono alla specie Liparis gibbus; un genere di pesci piccoli e resistentissimi, che sopravvivono grazie al loro “sovraccarico” di antigelo.
Pesci, eccone uno davvero strano
A investigare su questo genere, un team dell’American Museum of Natural History di New York, che ha pubblicato i risultati delle proprie ricerche su Evolutionary Bioinformatics. Tale liparide ha due peculiarità che lo rendono estremamente curioso. La prima: il suo corpo è imbottito da grandissime quantità di proteine antigelo; sostanze che, come suggerisce la parola stessa, sono utili per evitare la cristallizzazione, quindi il congelamento, degli interni. La seconda: è l’unico pesce che, quando è ancora giovane, è bioluminescente; ovvero in grado di emettere luce, senza uno scopo ancora chiaro.
La bestiolina si è ormai abituata al confronto con clima ostile dell’artico, sviluppando, come già detto, protezioni super efficaci. Questo, però, che ora sembra essere nettamente positivo, potrebbe rivelarsi in futuro un’arma dal doppio taglio. Non sappiamo infatti se, con l’aumento delle temperature, il povero “groenlandese” potrà continuare a godere delle stesse comodità. Le diverse condizioni climatiche, oltre a rendergli meno agevole l’esistenza, potrebbero portare nelle sue acque la concorrenza di altre specie marine. Non certamente un bene per lui.
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