Juventus (@Shutterstock)
Federico Gatti è la rivelazione di questo periodo della Juventus. Un giocatore che faceva l’operaio, e che ha messo il suo spirito da grande lavoratore al servizio di una squadra dove sacrificio e dedizione sono punti cardine. La Juventus, fresca di due vittorie ottenute contro Monza (1-2) e Napoli (1-0) grazie al suo numero 4, è sempre più pronta a contendere lo Scudetto all’Inter.
Rabiot (@Shutterstock)
La squadra a disposizione della “Vecchia Signora” di oggi non è sicuramente ai livelli di ciò che è stata la Juventus nella storia del calcio. Ciononostante nella Serie A odierna può difendersi bene. Poche squadre possono vantare un attacco come quello composto da Vlahović, Chiesa, Milik e Kean, difensori come Bremer e Danilo, portieri come Szczęsny e Perin oppure centrocampisti come Rabiot. La profondità della rosa è indubbiamente limitata, e fa molto affidamento su giovani della Juventus Next Gen, ma per una squadra che non disputa competizioni europee può andare bene.
Il 3-5-2 di Massimiliano Allegri lascia poco spazio a innovazioni tattiche. La solidità è la chiave di questa Juventus, che pur priva di “fenomeni” riesce a subire pochissimi gol; sono state solamente 9 le reti subite in 14 partite. La fase difensiva è preparata in maniera praticamente perfetta, rendendo il blocco basso dei bianconeri un diamante quasi impossibile da infrangere. Il rendimento offensivo è invece piuttosto limitato, ma sufficiente a portare a casa i 3 punti nella maggior parte delle situazioni. La forza della Juventus in ripartenza è spesso letale, una qualità resa possibile anche dalla creatività di Federico Chiesa e dalla corsa di Adrien Rabiot. E quando attaccanti e centrocampisti non bastano, l’inserimento di Gatti può fare la differenza, come possono testimoniare Meret e Di Gregorio.
Il fatto che l’Inter abbia una rosa più forte è evidente. E non solo gli individui sono di qualità superiore rispetto a qualsiasi altra squadra del campionato, ma anche il sistema di gioco. In questa stagione della Serie A quella nerazzurra è la squadra più divertente da guardare, nonché quella con più soluzioni tattiche per risolvere le partite basandosi sui punti deboli dell’avversario. Simone Inzaghi sembra lanciato verso una nuova fase della sua carriera, che può portarlo fra i più grandi. E lo Scudetto sarebbe la sua consacrazione.
Eppure Massimiliano Allegri, che di vittorie in campionato se ne intende, con idee semplici e una rosa limitata si trova momentaneamente a soli 2 punti sotto l’Inter. La bandiera nerazzurra e quella bianconera rappresentano due fazioni estremamente diverse, una differenza che in questo momento storico si nota anche sul campo. Il “bel gioco” contro il “corto muso“; una lotta che si infiamma partita dopo partita e che accende sempre più i riflettori su una data, quella del 4 febbraio 2024. Fra circa due mesi allo stadio San Siro si terrà la resa dei conti, e si assisterà a quello che probabilmente sarà lo scontro decisivo nell’indirizzare la corsa per questo Scudetto. Entrambe le squadre sembrano pronte, e la Juventus vuole essere all’altezza del compito che le impone la sua storia, ovvero vincere.
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