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Il Pentagon Pizza Index: geopolitica al gusto margherita

C’è chi guarda le borse, chi segue le dichiarazioni dei leader mondiali e chi, più semplicemente, tiene d’occhio le consegne di pizza nei pressi del Pentagono. Già, perché negli ambienti vicini alla Difesa americana circola da decenni una teoria semi-seria – ma non troppo – secondo cui un picco negli ordini nella zona può anticipare una crisi internazionale. Il cosiddetto Pentagon Pizza Index, nato in sordina ai tempi della Guerra Fredda, si basa su una semplice equazione: più pizze ordinate, più alta la probabilità che qualcosa di grosso stia per accadere. E anche questa volta, pare non abbia sbagliato: prima dell’attacco statunitense all’Iran, il Papa John’s vicino al Pentagono è stato preso d’assalto, mentre altri locali della zona restavano stranamente vuoti.

Dalla Guerra Fredda a X: la Pizza Intelligence in azione

Pizza (@Shutterstock)

La leggenda (sempre che sia una leggenda) del Pizza Index ha radici profonde. Si narra che già negli anni Ottanta, i servizi segreti sovietici monitorassero le consegne nelle vicinanze di strutture militari americane, con il termine Pizzint (Pizza Intelligence) usato nei documenti interni. Episodi storici lo confermerebbero: prima dell’invasione di Panama o del bombardamento su Grenada, le pizzerie locali avevano registrato un’impennata negli ordini. E ancora oggi, con l’aiuto dei social, queste “spie della mozzarella” continuano a fare il loro lavoro. Il 12 giugno 2025, un post su X segnalava un’anomala attività nelle pizzerie vicine al Pentagono: poche ore dopo, Israele apriva un nuovo fronte in Medio Oriente. Una coincidenza? Forse. Ma è difficile ignorare un pattern che si ripete da decenni.

Quando la storia passa per una consegna: il caso Meeks e l’arte di anticipare le crisi

Domino’s Pizza (@Shutterstock)

Frank Meeks, ex proprietario di 43 punti Domino’s nella zona di Washington, è diventato una sorta di leggenda vivente del Pizza Index. Negli anni Novanta le sue pizzerie avevano già “preannunciato” l’invasione del Kuwait e l’impeachment di Clinton. “I media dormono, i nostri rider no”, dichiarava nel 1991. Anche durante l’operazione che portò all’uccisione di Bin Laden nel 2011, la pizza non mancò sul tavolo della Situation Room. Oggi come ieri, la pizza resta un dettaglio sorprendentemente rivelatore dei movimenti della macchina militare americana. Se la guerra è capricciosa come una quattro stagioni, è ormai chiaro che un trancio di margherita può dirci molto più di quanto immaginiamo. E forse, per capire dove va il mondo, dovremmo davvero iniziare a chiedere ai fattorini.

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Articolo di Biagi Linda

Fonte: TGCOM24

Redazione Network NCI

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