Per essere un eroe non devi portare un mantello e per indossare un colletto bianco non devi essere un cattivo. Attorno alle 10 del mattino il deputato Jaime Naranjo, del Partito Socialista, ha iniziato il suo intervento in parlamento per sostenere l’approvazione dell’impeachment del presidente Sebastian Piñera. L’accusa per il capo della repubblica cilena si riferisce al suo presunto coinvolgimento negli scandali legati all’inchiesta “Pandora Papers”. La vicenda riguarda la vendita, avvenuta nel 2010, da parte della famiglia Piñera-Morel della miniera Dominga, attraverso un paradiso fiscale.
Naranjo ha iniziato a leggere le 1.300 pagine del rapporto che sosteneva la rimozione di Piñera ed è andato avanti fino all’1.30 di notte parlando in totale per 14 ore e 56 minuti. Il suo obiettivo era prendere tempo per permettere l’arrivo dell’amico e collega di fazione Giorgio Jackson. Quest’ultimo difatti era in quarantena per il COVID-19 e non si sarebbe potuto presentare in aula fino al giorno seguente. Per tale motivo, affinché si garantisse l’esercizio della sua spettanza di voto era necessario far termine il suo isolamento prima della fine della seduta parlamentare.
Una volta ricevuto il via libera, il secondo dei socialisti, si è potuto dirigere nel Congresso nazionale , facendo valere il suo diritto e esprimendo una preferenza a favore della sfiducia. L’impeachment di Piñera è così stato approvato con 78 consensi, necessari per ottenere la maggioranza dei 155 deputati della Camera. Il procedimento, presentato da una coalizione di partiti oppositori, sarà esaminato ora dal Senato che potrà confermarlo con i 2/3 dei voti. Secondo quanto riportato da Radio BioBio, per poter mandare avanti la pratica, gli oppositori dovranno convincere almeno cinque senatori a cambiare idea.
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di Gabriele Nostro
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