Lo spettacolo di vedere un branco di orche assassine che nuota insieme sta diventando sempre meno suggestivo per i naviganti spagnoli. Incontrare questi mammiferi ora, infatti, potrebbe costituire un pericolo, soprattutto per le imbarcazioni, che potrebbero essere sotto attacco.
Le aggressioni da parte di questi mammiferi, in realtà, non sono una notizia recente. Sono iniziate nel 2020, come riporta il coautore di uno studio su questo fenomeno, pubblicato in quell’anno sulla rivista Marine Mammal Science, Alfredo López Fernandez. “In oltre 500 eventi di interazione registrati dal 2020 ci sono tre navi affondate. Stimiamo che le orche assassine colpiscano solo una nave su cento”.
Di recente però, gli attacchi sono aumentati. Solo nel mese di maggio si contano tre aggressioni ad opera di questi mammiferi contro imbarcazioni che navigavano lungo le coste della Spagna. Una di queste, avvenuta ad inizio mese, ha svelato un dettaglio fondamentale su questo nuovo comportamento degli animali.
Si tratta dell’episodio che ha coinvolto uno yacht attaccato da un branco di orche e alla fine affondato da queste, per fortuna quando, grazie all’intervento della guardia costiera, l’imbarcazione si trovava già in porto. Greg Blackburn, che si trovava a bordo e ha raccontato l’avvenimento a 9news, ha affermato di aver visto le orche più piccole osservare il comportamento della grande, che sembrava star facendo loro vedere come colpire il timone. “Era sicuramente una qualche forma di educazione, insegnamento in corso”, ha affermato il marinaio.
Gli esperti, così, hanno fornito le loro spiegazioni sul perché le orche starebbero adesso insegnando alle nuove generazioni ad aggredire le barche. La teoria principale attribuisce questo comportamento a due fattori: un evento traumatico subito da una di loro e l’elevata socialità degli animali.
Si suppone, cioè, che un’orca femmina abbia avuto un incontro spiacevole con un’imbarcazione (una collisione con una barca o intrappolamento durante la pesca illegale), a seguito del quale abbia iniziato ad aggredirle, assumendo questo meccanismo di difesa. Gli esperti hanno chiamato questa ipotetica orca “White Gladis”.
Anche López Fernandez, lo studioso sopracitato, aveva individuato questa come la possibile origine della condotta: “Le orche lo fanno apposta, ovviamente, non conosciamo l’origine o la motivazione, ma l’ipotesi di un comportamento difensivo basato sul trauma, come origine di tutto questo, acquista ogni giorno più forza per noi”.
Il tramandamento di questo meccanismo di difesa, poi, è stato possibile grazie al carattere degli animale, molto socievoli e portati all’imitazione e riproduzione di comportamenti eseguiti da altri. “Il comportamento – continua López Fernandez – si è diffuso ai giovani verticalmente, semplicemente per imitazione e successivamente orizzontalmente tra di loro, perché lo considerano qualcosa di importante nella loro vita”.
Vi sono anche esperti, però, che ritengono che questa uova tendenza non sia altro che un nuovo gioco dei mammiferi. Per loro, cioè, sarebbe solo uno scherzo, che gli umani però non reputano troppo divertente. Deborah Giles, dell’Università di Washington, ha infatti affermato: “Le orche sono animali incredibilmente curiosi e giocherelloni, quindi questo potrebbe essere più un gioco piuttosto che un comportamento aggressivo”
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