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Olimpiadi: la Top6 degli episodi più discussi della storia dei Giochi

di Gianluca Scognamiglio

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I Giochi Olimpici di Parigi si sono conclusi e, competizioni a parte, come sempre le due settimane a cinque cerchi hanno regalato episodi piuttosto controversi. Il 7 agosto, per esempio, l’australiano Tom Craig (Hockey su prato) è stato fermato dalle autorità francesi dopo aver acquistato cocaina da uno spacciatore. Insomma, anche Parigi 2024 ci ha regalato a suo modo un episodio scandaloso. Vediamo la TOP6 di questi eventi nella storia delle Olimpiadi.

Angelo Musone e il furto olimpico nella boxe: Los Angeles 1984

Il pugilato è spesso teatro di polemiche. Le decisioni dei giudici non sempre riflettono i veri valori in campo e a Los Angeles 1984 l’azzurro Angelo Musone ne ebbe la prova. In occasione della semifinale contro il padrone di casa Tillman il pugile italiano dominò l’incontro; tuttavia l’esito dei giudici vide un successo di Musone per 3-2, dunque un punteggio abbastanza risicato per quanto visto.

La beffa finale però si concretizzò qualche ora dopo; all’epoca una seconda giura era incaricata di revisionare gli incontri, potendo modificare il risultato finale. Così fu e, incredibilmente, la vittoria venne assegnata all’americano per 5-0. Tillman andò poi a conquistare la medaglia d’oro mentre Musone si accontentò, suo malgrado, della medaglia di bronzo.

La spada truccata alle Olimpiadi di Montreal 1976

Nella scherma le decisioni controverse sono all’ordine del giorno. Tuttavia le proteste del britannico Parker a Montreal 1976, in occasione della sfida al sovietico Onishchenko nell’assalto valevole per il torneo di pentathlon, sembravano piuttosto convinte. L’idea di Parker era che la luce del suo avversario si accendesse anche quando la stoccata non si concretizzasse realmente. Così, in occasione del match successivo, la spada di Onishchenko fu controllata e al suo interno fu trovato un pulsante che faceva accendere la sua luce a piacimento dell’atleta.

Sorpreso a barare, “the cheater” (come fu poi definito) fu immediatamente squalificato. I suoi compagni di squadra riuscirono a dimostrare la loro estraneità ai fatti, evitando così di rimanere esclusi dalla competizione. Al rientro in patria di Onishchenko si persero le tracce; la leggenda narra che l’ex pentatleta divenne un tassista…

“La gara più sporca della storia”: Seoul 1988

La definizione riportata sopra è del noto giornalista Richard Moore. La gara in questione è la finale dei 100 metri piani, la competizione regina delle Olimpiadi. In Corea, nel 1988, a trionfare fu Ben Johnson, uno degli atleti più forti di tutti i tempi. Il suo tempo (9.79) fu un risultato notevolissimo, che gli permise di conquistare la medaglia d’oro davanti al mitico Carl Lewis e Linford Christie.

Due giorni dopo però dalle analisi emerse una clamorosa notizia: Johnson era risultato positivo agli steroidi; il risultato, confermato dalle controanalisi, sancì così la squalifica del canadese, al quale fu tolto anche il titolo Mondiale dell’anno prima. Negli anni successivi anche gli altri due componenti del podio furono squalificati per doping ma, secondo alcune fonti, anche altri partecipanti a quella finale fecero uso di sostanze dopanti. Insomma, fu davvero la gara più sporca della storia delle Olimpiadi.

Ancora Seoul e una “strana” serie di verdetti nella boxe…

L’italiano Vincenzo Nardiello lo definì come uno “scandalo coreano”. Il pugile azzurro, infatti, pur dominando il suo incontro di quarti di finale contro il coreano Park Si-Hun, vide il padrone di casa premiato dai giudici, con un verdetto piuttosto sospetto. Un risultato che fece scoppiare in lacrime Nardiello; in realtà il vero scandalo si concretizzò qualche giorno più tardi…

La finale tra Park e l’americano Jones fu totalmente a senso unico in favore dell’atleta a stelle e strisce. Una fonte (non ufficiale) riporta che durante l’incontro il coreano scagliò solo 32 colpi, subendone oltre 95. Insomma, tutti si aspettavano un successo di Jones; tuttavia i giudici premiarono nuovamente il padrone di casa, consegnandogli la medaglia d’oro. Lo stesso Park Hi-Sun si scusò con l’avversario sul ring. Negli anni seguenti si scoprì che alcuni giudici erano addirittura usciti a cena con alcuni dirigenti coreani. Un comportamento piuttosto inusuale…

Dong Fangxiao e i 17 anni fasulli: Olimpiadi di Sydney 2000

A Sydney 2000 per poter prendere parte alle competizioni di ginnastica l’età minima era di sedici anni. Così quando la cinese Dong Fangxiao vinse la medaglia di bronzo nella gara a squadre nessuno si fece troppe domande: la Federazione aveva comunicato che l’atleta avesse da poco compiuto 17 anni. In realtà quasi dieci anni più tardi si scoprì che la ginnasta non aveva neanche quindici anni!

La scoperta della vera età di Dong Fangxiao fu un in realtà strettamente legata ai Giochi Olimpici. Nel 2008, infatti, le Olimpiadi si disputarno in Cina, a Pechino. La ragazza fece richiesta per un impiego nell’organizzazione dell’evento, rivelando attraverso i suoi reali documenti anche la sua vera data di nascita. Così nel 2010 la Federazione Internazionale e il CIO revocarono il posto sul podio alla Nazionale Cinese.

Monaco 1972: lo strano podio della pallacanestro maschile

L’edizione delle Olimpiadi del 1972 viene ricordata soprattutto per il noto attentato avvenuto tra il 5 e il 6 settembre all’interno del Villaggio Olimpico. In quelle settimane però non fu l’unico episodio controverso che ricordiamo. La cerimonia di premiazione della competizione di pallacanestro vide soltanto due squadre sul podio. Gli Stati Uniti, che avevano conquistato l’argento, non si presentarono in segno di protesta.

La finale per l’oro contro l’URSS fu caratterizzata da ultimi secondi piuttosto caotici. Sul 50-49 in favore degli USA, infatti, il tempo sembrava essere scaduto. Così gli americani iniziarono i festeggiamenti accarezzando il successo olimpico, l’ottavo consecutivo. In realtà un segretario della FIBA fece notare che il cronometrista aveva commesso un errore: c’erano tre secondi ancora da giocare. In realtà l’errore era evidente ma il tempo restante era solo di un secondo! Così quei due secondi di troppo si rivelarono decisivi: canestro di Belov e medaglia d’oro ai sovietici, tra mille polemiche…

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