Evadere da un carcere non è una cosa che accade tutti i giorni. Episodi del genere, di solito, li possiamo vedere nei film, dove tra escamotage e piani quasi impossibili, gli evasi riescono in qualche modo a scappare dalla prigione. Nella vita reale, naturalmente, è tutto più complicato. Oggi, infatti, grazie a nuovi sistemi di sicurezza, le evasioni sono molto più difficili rispetto al passato. Da Nuoro, però, arriva una notizia incredibile che apre una questione ben più seria sulle prigioni italiane, la carenza di personale.
Come racconta l’ANSA, un uomo è riuscito a scappare dal carcere di Nuoro. L’individuo, Marco Raduano, detto “Pallone“, è un boss mafioso del clan dei Montanari, appartenente alla mafia garganica, una zona settentrionale della Puglia.
L’uomo, grazie a delle semplici lenzuola legate tra di loro, è riuscito a calarsi dal muro e a scappare dalla prigione “Badu’ e Carros” lasciando perdere ogni traccia. Raduano era in regime di alta sicurezza 3, usato per chi appartiene alla criminalità organizzata, e stava scontando una pena fino al 2046.
Ad inizio febbraio era arrivata una ulteriore condanna, diventata definitiva, a 19 anni di carcere più 3 di libertà vigilata per associazione a delinquere e narcotraffico aggravato dal metodo mafioso, utilizzando anche armi da guerra. L’uomo ha anche condanne per omicidio e diversi altri reati.
Della fuga ha parlato all’ANSA il Questore di Nuoro, Alfonso Polverino: “Appena la Polizia Penitenziaria ci ha allertato dell’evasione, intorno alle 19, abbiamo avviato il Piano anticrimine in provincia di Nuoro. Abbiamo avvisato tutte le Questure della Sardegna e la Polizia di frontiera nei porti e negli aeroporti dell’isola. C’è un enorme dispiegamento di forze di Polizia e di uomini in tutta l’isola. La Polizia Penitenziaria di Nuoro lavora sul fronte interno attraverso l’analisi di telecamere della casa circondariale e testimonianze”.
La clamorosa evasione ha riaperto un grave problema, la carenza di personale nelle prigioni italiane. Una denuncia arriva da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria: “Questa evasione nel disastrato sistema carcerario, è l’ennesima conferma dell’inadeguatezza, anche dello speciale circuito definito ad alta sicurezza. Abbiamo organici della Polizia penitenziaria carenti di 18mila unità. Non solo, abbiamo equipaggiamenti inadeguati, sistemi tecnologici ed elettronici inesistenti o non funzionanti”.
Un caso difficile da risolvere, che si trascina da anni e che sembra lontano dall’essere risolto.
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