Cinema & Serie TV

Netflix vince l’asta per Warner Bros: cosa succederà?

Lo scontro che ha visto come protagonisti principali Netflix e Paramount ha trovato un vincitore apparente. Netflix ha vinto l’asta per ottenere i diritti di Warner Bros. Discovery e i suoi servizi streaming Max. Ma la strada è ancora molto lunga.

Netflix vince l’asta per l’acquisizione di Warner Bros. Discovery: un accordo storico che scuote Hollywood

Netflix ha ufficialmente superato tutti i concorrenti e si appresta a entrare in trattativa esclusiva per acquistare Warner Bros. Discovery. L’indiscrezione, riportata da Bloomberg News, segna uno dei momenti più clamorosi della storia recente dell’intrattenimento: lo streamer nato come servizio di noleggio DVD sarebbe pronto ad assorbire uno degli studios più antichi al mondo, insieme al servizio streaming HBO Max, in arrivo in Italia il 13 gennaio.

Secondo le fonti, Netflix avrebbe messo sul piatto un’offerta da circa 28 dollari ad azione, quasi totalmente in contanti, riuscendo a spuntarla dopo settimane di rilanci serrati contro due rivali formidabili: Paramount Skydance e Comcast. Paramount Skydance, guidata dal nuovo CEO David Ellison, puntava a rilevare l’intero conglomerato Warner Bros. Discovery con un accordo cash-based; Netflix e Comcast, invece, miravano solo ai comparti più strategici: gli studi e lo streaming. Alla fine, è stata la proposta del colosso di Los Gatos a prevalere.

La mossa di Netflix viene già definita “sconvolgente” da Variety. Per anni, infatti, l’azienda aveva rivendicato una crescita indipendente dai tradizionali asset hollywoodiani, basata sulla produzione interna e su un modello totalmente streaming-oriented. L’acquisizione di Warner Bros. Discovery segnerebbe un ribaltamento radicale di quella filosofia: improvvisamente, Netflix si ritroverebbe a controllare un catalogo titanico che comprende DC Universe, Harry Potter, Il Signore degli Anelli (per i diritti televisivi sviluppati da WBD), Looney Tunes, Friends, Il Trono di Spade e decenni di cinema targato Warner Bros. Pictures. Una trasformazione che cambierebbe il peso specifico di Netflix in ogni settore dell’intrattenimento.

Ma la strada per chiudere l’operazione non è affatto in discesa. Come sottolinea Variety, un accordo di questa portata potrebbe incontrare ostacoli regolatori significativi, soprattutto nell’attuale clima politico statunitense. L’amministrazione Trump, ora nuovamente alla Casa Bianca, viene descritta come “imprevedibile” nelle sue posizioni in materia di antitrust. La Directors Guild of America e Cinema United hanno già espresso preoccupazioni pesanti, avvertendo che un’unione tra Netflix e WBD rischierebbe di generare un potere di mercato troppo concentrato e dannoso per l’industria cinematografica.

Secondo un’esclusiva del Post, funzionari di alto livello della Casa Bianca avrebbero discusso proprio in questi giorni della necessità di bloccare l’accordo, temendo che Netflix possa raggiungere una posizione dominante senza precedenti. Anche la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, guidata da Gail Slater, si sarebbe mossa con cautela, organizzando vari incontri interni dedicati alla vicenda.

Un ex funzionario governativo, a conoscenza diretta delle conversazioni interne all’amministrazione, ha dichiarato:
Netflix ha girato per Washington cercando di convincere tutti che il suo accordo è valido dal punto di vista antitrust. Nessuno ci crede: né i vertici della Casa Bianca, né la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia”.

Netflix, da parte sua, sembra determinata a chiudere l’operazione entro fine mese. Se dovesse riuscirci, il panorama globale dello streaming, e di Hollywood stessa, cambierebbe per sempre. Se invece gli ostacoli regolatori dovessero bloccare l’accordo, si aprirebbe una stagione di incertezza che potrebbe ridisegnare nuovamente le alleanze industriali.

In ogni caso, il segnale è chiaro: siamo davanti alla trattativa più importante dell’era moderna dello streaming, capace di influenzare il mercato per i prossimi decenni.

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Articolo di Lorenzo Giorgi

Redazione Network NCI

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