di Alessandro Marasco
Thomas Cruise Mapother IV, meglio noto come Tom Cruise, è nato a Syracuse il 3 luglio 1962, nello stato di New York (USA) da un ingegnere elettronico ed un insegnante di sostegno. Anche se non sembra, l’infanzia di Tom non fu facile, in quanto succube di un padre particolarmente violento. All’inizio degli anni ’70 visse ad Ottawa (Canada) con la sua famiglia, per poi ritrasferirsi definitivamente negli Stati Uniti. Poco dopo il rientro della famiglia in patria, il padre morì di cancro e lo stesso Tom, segnato dall’accaduto, mediterà sull’intraprendere la carriera ecclesiastica. Ovviamente così non fu e, subito dopo, si dedicò allo sport ed infine alla recitazione in una rappresentazione scolastica di “Bulli e Pupe”. Fu proprio quello il momento in cui conobbe il suo futuro agente Tobe Gibson e, da quel giorno la sua vita prenderà una piega diversa.
Gli esordi
Nel 1981 Tom Cruise esordì con un piccolissimo ruolo nel film “Amore senza fine” di Franco Zeffirelli. Ma fu solo dopo altre piccole parti in svariati film, il trasferimento a Los Angeles e l’incontro con la sua nuova agente Paula Wagner che ebbe i primi ruoli importanti. Infatti, oltre ad aver preso parte al cult “I ragazzi della 56a strada” (1983) di Francis Ford Coppola, Tom avrà il suo primo ruolo da protagonista in “Risky Business-fuori i vecchi… i figli ballano”(1983) ottenendo la sua prima nomination al Golden Globe.
L’arrivo della fama
Dopo la nomination, Tom divenne una vera e propria icona del cinema anni ’80 interpretando Pete “Maverick” Mitchell in “Top Gun” al fianco di Val Kilmer, imparando tecniche di pilotaggio per una migliore immedesimazione. Ma la sua fama non finisce qui. Infatti nel 1989 sarà candidato all’oscar come migliore attore per “Nato il quattro Luglio”, pellicola di Oliver Stone, nella quale interpreta il veterano della guerra del Vietnam Ron Kovic. Lo stesso anno conoscerà sul set del film “Giorni di tuono” l’attrice Nicole Kidman, con la quale rimarrà sposato per circa 10 anni, dal 1990 al al 2001. I due furono scelti anche per interpretare i protagonisti in “Eyes Wide Shut”, pellicola di Stanley Kubrick del 1999 che pone particolare accento sulle dinamiche matrimoniali di una coppia e non solo.
Un immortale “action man”
Tom Cruise partecipò anche a grandi cult come “Intervista col vampiro” , “Magnolia” e “L’ultimo Samurai”. Tuttavia, fu nel 1996 che interpretò Ethan Hunt in quello che poi sarebbe diventato il fruttuoso franchise di “Mission Impossible”. La saga continuerà per tutti gli anni 2000 fino ad arrivare ai giorni nostri. Tali film hanno il merito di aver accresciuto la figura di Tom Cruise come “action man” in pellicole pur sempre di qualità. L’attore si è detto talmente affezionato al brand in questione da rifiutare il ruolo di Tony Stark in “Iron Man”(2008), anche se alcuni rumors lo vedono nei panni di una variante del personaggio principale in una futura pellicola Marvel.
Infortuni e scene estreme
Alla saga di “Mission Impossible” sono legate molte vicissitudini che vedono Tom Cruise protagonista di infortuni o scene a dir poco estreme. Un esempio è la scena in cui il protagonista si appende ad un aereo in volo in “Mission Impossible-Rogue Nation”. La troupe ha effettivamente girato la scena, l’attore era attaccato ad un cavo ed aveva delle lenti a contatto, inoltre ha affermato di essersi urinato nei pantaloni data la forte emozione, giustamente. Tom ha anche affermato di aver trattenuto il respiro per almeno sei minuti nella scena del film girata sott’acqua. Per non parlare anche della corsa sul Burj Khalifa di Dubai in “Mission Impossible-Protocollo Fantasma”, semplicemente il buon Tom l’ha fatta per davvero.
Non solo un grande attore
Tom Cruise non è definibile solo come attore e stuntman, anzi, la sua carriera produttiva vanta successi di un certo livello. Egli ha prodotto e co-prodotto nel corso degli anni circa una ventina di film, tra i quali troviamo i sequel di Mission Impossible, The Others, Vanila Sky, L’ultimo Samurai, Elizabethtown e molti altri. Inoltre, nel 2005 Tom e Paula Wagner sono stati nominati responsabili della “United Artist Studio”, una delle storiche case di produzione Hollywoodiane. Tom è anche un accanito discepolo di “Scientology”. Tuttavia, proprio questa sua cieca fede nei confronti dell’organizzazione in questione lo ha reso meno amato dal pubblico negli ultimi anni.
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