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NCS racconta: tutto su Sylvester Stallone

di Alice Casati

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Nato a il 6 luglio 1946 a Manhattan, New York, il noto attore statunitense Sylvester Stallone compie oggi 76 anni. Figlio di un barbiere di origini baresi e di un’astrologa di origini ucraine e francesi, ha un fratello di quattro anni più giovane, Frank Jr., a sua volta attore, oltre che musicista e cantante. Intorno al 1951 i genitori si separano e qualche anno dopo, all’età di 15 anni, Stallone si trasferisce dalla madre a Philadelphia. Cambia due scuole superiori, frequentando la palestra della madre e praticando football e scherma. Dopo il diploma ottiene una borsa di studio per meriti sportivi all’American College, in Svizzera, dove si trasferisce.

Gli esordi nel mondo del cinema

Al college inizia ad entrare a contatto con il mondo della recitazione, partecipando ad alcuni spettacoli teatrali. Continua a prendere parte a spettacoli scolastici anche all’Università di Miami, dove intraprende la facoltà di arte drammatica. Abbandona gli studi ad un passo dalla laurea, che gli sarà comunque conferita nel 1999. Nel 1969 Sylvester Stallone torna dunque a New York e si dedica alla carriera cinematografica, partecipando a piccole produzioni.

Dopo aver scritto alcune sceneggiature sotto pseudonimi, nel 1970 ottiene la prima apparizione cinematografica con un film softcore. Allo stesso anno risale anche il primo ruolo da protagonista, con il film “Fuga senza scampo“. L’anno seguente è nel film “Una squillo per l’ispettore Klute“, mentre nel 1972 partecipa ad un provino per recitare ne “Il Padrino“, senza ottenere la parte. È inoltre presente ne “Il dittatore dello stato libero di Bananas” di Woody Allen.

Il successo di Sylvester Stallone a Los Angeles e Rocky

Nel 1974, trasferitosi a Los Angeles, interpreta uno dei protagonisti di “Happy Days – La banda dei fiori di pesco“. L’anno seguente è selezionato per diversi ruoli, sia di primo piano, nei film “Anno 2000 – La corsa della morte” e “Quella sporca ultima notte“, sia meno rilevanti, nelle pellicole “Prigioniero della seconda strada” e “Marlowe, il poliziotto privato“. Ma è nel 1976 che si colloca il vero climax della sua carriera, che lo rende una vera e propria icona mondiale.

Sylvester Stallone viene scelto per interpretare il pugile Rocky Balboa nel primo capitolo della saga “Rocky“. Riprenderà il ruolo nei successivi quattro capitoli, nel 1979, 1982, 1985 e 1990. Il successo di “Rocky” è seguito da due anni di magra a livello lavorativo, interrotti, nel 1978, dall’uscita di “F.I.S.T.” e “Taverna paradiso“, quest’ultimo diretto dallo stesso Stallone, così come “Rocky II“. Anche quest’ultimo precede due anni privi di Stallone sul grande schermo.

L’avvento di Rambo e l’apice della carriera

Nel 1981 esce “I falchi della notte“, seguito, nello stesso anno, da “Fuga per la vittoria“; il ruolo gli costa un intenso allenamento preparatorio, oltre che una frattura ed una slogatura. Il 1982 è un anno fondamentale per Stallone: accompagna “Rocky III” una nuova iconica interpretazione, quella del film “Rambo“. Il successo dei due film ha un fortissimo impatto sulla carriera dell’attore.

Nel 1983 dirige, scrive, produce e recita in “Staying Alive“, mentre l’anno dopo ha una parte da protagonista in “Nick lo scatenato“. Tornano inoltre a sovrapporsi i suoi due più celebri ruoli, con l’uscita di “Rambo 2 – La vendetta” e “Rocky IV” nel 1985. Quest’ultimo, di nuovo diretto da lui, ottiene il record di incassi per un film sportivo, con più di 300 milioni di dollari. Entra inoltre a far parte della famosa Hollywood Walk of Fame il 14 giugno 1984.

La carriera prosegue con diverse parti da protagonista. Nel 1986 ha un ruolo principale in “Cobra“, nel 1987 in “Over the Top” e nel 1988 nel terzo capitolo di “Rambo“, meno gradito dei precedenti. L’anno seguente è protagonista di “Tango & Cash” e di “Sorvegliato speciale”. 

sylvester stallone

Sylvester Stallone (@Shutterstock)

Il rapporto con il genere action

Dopo la conclusione della saga “Rocky“, nel 1990, Sylvester Stallone abbandona temporaneamente i ruoli d’azione per concentrarsi su film più leggeri, in particolare sul genere della commedia. Detto fatto, nel biennio 1991-1992 escono “Oscar – Un fidanzato per due figlie” e “Fermati, o mamma spara“. La parentesi comica ha, tuttavia, vita breve: già nel 1993 torna nel cinema d’azione con “Cliffhanger – L’ultima sfida“, seguito da “Demolition Man“, “Lo specialista“, “Dredd – La legge sono io“, “Assassins” e “Daylight – Trappola nel tunnel“.

Nonostante il suo successo nel genere action, se ne distacca nuovamente per le pellicole “The good life” e “Cop Land“. Ma se “si torna sempre dove si è stati bene”, non dovrebbe sorprendere che Stallone inauguri il nuovo millennio ricongiungendosi ai ruoli d’azione, che ne avevano sempre garantito il successo. Recita dunque in “La vendetta di Carter” e “Driven“, scritto da lui stesso ma con scarso successo.

Conclusioni e nuovi inizi

Nel 20o2 inaugura il genere thriller-noir con “D-Tox” e torna alla commedia con “Avenging Angelo“. Seguono alcune parti minori in “Shade – Carta vincente“, “Taxxi 3” e “Missione 3D – Game Over“. Nel 2006, dopo 16 anni dall’uscita di “Rocky V“, Stallone si rende conto di non riuscire ad accettare il finale della saga, optando così per un nuovo capitolo conclusivo, “Rocky Balboa“. Due anni dopo prosegue anche la saga di Rambo, con “John Rambo“, a sua volta conclusivo.

Al 2010 risale “I mercenari – The Expendables“, che ottiene un riscontro positivo da parte di critica e pubblico. Il sequel non si fa attendere e l’uscita avviene nel 2012. Il genere action si mantiene costante nella carriera dell’attore, con “Jimmy Bobo – Bullet to the Head” e “Escape Plan – Fuga dall’inferno“. Lavora inoltre alla sceneggiatura di “Homefront“. Nel 2013 affianca Robert De Niro in “Il grande match“, commedia sportiva incentrata sulla boxe, mentre l’anno successivo escono “Reach Me – La strada per il successo” e il secondo sequel di “I mercenari“.

Una piccola rinascita

Risale al 2015 il primo film della saga sequel di “Rocky“, “Creed – Nato per combattere“. La trama si incentra sulla storia da pugile del figlio del defunto Apollo Creed, che troverà in Rocky un mentore, oltre che una figura paterna. Nel 2017 Sylvester Stallone partecipa ad un titolo particolarmente noto del cinema moderno, “Guardiani della Galassia Vol. 2“.

È attivo anche nel mondo del doppiaggio, con “Ratchet & Clank” e “Animal Crackers“. Quanto a saghe storiche della sua carriera, nel 2018 e nel 2019 escono i due sequel di “Escape Plan“, mentre nel 2017 abbandona la serie “The Expendables“, per poi riprenderla l’anno dopo. Nel 2018 esce “Creed II“, seguito da “Rambo: Last Blood“.

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Sylvester Stallone (@Shutterstock)

Curiosità sulla vita di Sylvester Stallone

  • Ha un’intelligenza di gran lunga superiore alla media: il suo QI è di 160, condiviso solo dal 2% della popolazione mondiale;
  • Ha una grande passione per la pittura: ama dipingere grandi tele ispirate allo stile espressionista;
  • Si è sempre cimentato nelle scene più pericolose dei suoi film, senza richiedere stuntman. Nel film “I mercenari” si è rotto il collo durante un combattimento e gli è stata applicata una placca di metallo.

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