A seguito della nomination agli Oscar per il film “È stata la mano di Dio”, la redazione di NCS si cimenta in una retrospettiva di Paolo Sorrentino, uno dei registi italiani più importanti dell’ultimo ventennio. Restate con noi per avere un quadro d’insieme rispetto all’uomo e all’artista.
Nato a Napoli nel 1970, Paolo perse entrambi i genitori in età adolescenziale, quest’ultimi avvelenati nel sonno dal monossido di carbonio proveniente da una stufa. Negli anni successivi, il cineasta terminò il liceo e si dedicò agli studi di Economia e Commercio presso l’università; ma nonostante ciò, decise di rinunciare al percorso accademico per dedicarsi totalmente alla propria passione, il cinema.
Gli anni novanta rappresentarono un periodo di formazione artistica per il giovane. Quest’ultimo infatti, fece da assistente alla regia ne “I ladri di futuro” (1991) ancor prima di debuttare con il cortometraggio “Un paradiso” (1994), senza dimenticare il ruolo di ispettore di produzione per la pellicola “Il Verificatore” (1995). In seguito, lavorò come sceneggiatore e aiuto regista al servizio di Maurizio Fiume. Contemporaneamente, oltre a collaborare con Antonio Capuano, s’interessò alla scrittura di alcuni episodi della serie “La Squadra”. Il corto “L’amore non ha confini” (1998), sancirà l’inizio della cooperazione tra Paolo e la Indigo Film, casa di produzione che gli produrrà i successivi progetti. Mentre l’opera seguente, “La notte lunga” (2001), venne coprodotta dalla Regione Lombardia.
Presentato al Festival di Venezia e vincitore del Nastro d’argento, “L’uomo in più” (2001) fruttò a Sorrentino tre candidature ai David di Donatello del 2002, mentre a Toni Servillo la Grolla d’oro. Il lungometraggio successivo, “Le conseguenze dell’amore” (2004), fu presentato al Festival di Cannes. La pellicola venne accolta con entusiasmo dalla critica e vinse, oltre a tre Nastri d’argento, anche cinque David di Donatello. Sebbene “L’amico di famiglia” (2006) fu scelto per Cannes, non bissò il successo dell’opera precedente.
Nel 2008, l’autore partecipò alla selezione ufficiale del Festival di Cannes con “Il Divo”. Ispirato alla figura di Giulio Andreotti, la cui parte venne affidata a Toni Servillo, il progetto vinse il Premio della giuria. Sia la critica italiana che quella internazionale lo promossero e il successo che ne derivò in termini di pubblico fu consistente. Nel 2010 venne pubblicato il primo romanzo dell’artista, mentre nel 2011 approdò in sala “This must Be The Place”, ovvero la sua prima produzione in lingua inglese. In quell’occasione, fu Sean Penn a interpretare il protagonista e il botteghino ripagò con 6 milioni di euro d’incasso.
Presentato alla 66 edizione del Festival di Cannes, “La Grande Bellezza” rappresenta, ad oggi, il più grande successo dell’autore dal punto di vista dei guadagni (20 milioni di dollari in tutto il mondo). Nonostante la critica nostrana non lo esaltò, all’estero furono diversi i premi che riuscì a portarsi a casa, tra cui il prestigioso Oscar per il miglior film straniero. Una volta salito sul palco e afferrata la statuetta, Sorrentino ringraziò gli attori, lo staff, il team di produzione del film, la sua famiglia, le città di Roma e Napoli e le sue fonti d’ispirazione: Federico Fellini, Martin Scorsese, i Talking Heads e Diego Armando Maradona. Infine, dedicò il premio ai suoi genitori.
Nel 2015 uscì “Youth – La Giovinezza”, secondo progetto in lingua inglese. Il cast poté vantare la presenza di Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda. Tuttavia, il film disattese le altissime aspettative. Nel 2016, Paolo scrisse e diresse la sua prima serie tv: “The Young Pope”. Tra gli attori dello show ricordiamo Jude Law, Diane Keaton e Silvio Orlando. La seconda stagione venne trasmessa due anni fa su Sky.
Il 2018 fu l’anno di “Loro”, opera ispirata alla figura di Silvio Berlusconi. Toni Servillo interpretò il celebre politico, mentre ad Elena Sofia Ricci toccò il ruolo di Veronica Lario. Divisa in due parti, la pellicola fruttò all’attrice un David di Donatello e un Nastro d’argento.
Lo scorso settembre, “È stata la mano di Dio” approdò a Venezia e conquistò il Leone d’argento. In attesa di vedere come andrà la cerimonia losangelina, v’invitiamo a leggere l’articolo: È stata la mano di Dio: il film di Paolo Sorrentino agli Oscar 2022.
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