Ewan Gordon McGregor nasce il 31 marzo 1971 a Perth, in Australia, da madre insegnante e padre insegnante di educazione fisica. Compiuti i 18 anni Ewan si trasferisce a Londra per studiare presso la Guildhall School of Music and Drama. Dopo aver completato gli studi inizia a lavorare come attore in teatro e in alcune produzioni televisive dando il via alla sua carriera.
Il debutto cinematografico di Ewan McGregor arriva con “Piccoli omicidi tra amici” (Danny Boyle, 1994), ma è soltanto due anni dopo che arriva il primo vero grande successo della sua carriera. Infatti nel 1996 sempre Danny Boyle dirige McGregor in “Trainspotting“, tratto dall’omonimo romanzo Irvine Welsh, grazie al quale riesce a raggiungere la fama internazionale. Da qui in poi i successi sono stati molti, fra cui:
Sono numerosi i film in cui ha recitato McGregor. Potremmo citare i primi due capitoli della trilogia prequel di “Star Wars“, “The Impossible” (Juan Antonio Bayona, 2012) che ha lanciato la carriera da attore di Tom Holland o ancora “T2 Trainspotting” (Danny Boyle, 2017), sequel del primo successo di McGregor risalente al 1996.
Il 25 maggio McGregor tornerà nel ruolo nella serie “Obi-Wan Kenobi” che uscirà su Disney+.
Per entrare al meglio nel ruolo di Renton in “Trainspotting“, McGregor ha iniziato a leggere libri su crack ed eroina e andò per un lungo periodo in una comunità di recupero per stare a stretto contatto con dei veri dipendenti dalle droghe. Pensò anche di provare una droga per comprendere meglio gli effetti di eroina e crack, avendo poi un ripensamento dopo aver visto gli effetti sui tossicodipendenti veri. Per il ruolo perse tredici chili, si rasò e mangiò a lungo solo carne grigliata e vino.
Durante le riprese dei duelli con le spade laser per “Star Wars“, McGregor ricreava con la bocca i suoni dell’arma nei combattimenti.
È rimasto ammaliato dal romanzo “Seta” di Alessandro Baricco, autore anche di “Novecento” dal quale è stato tratto il capolavoro “La Leggenda del Pianista sull’Oceano” (Giuseppe Tornatore, 1998), tanto da proporgli una trasposizione cinematografica. Baricco gli rispose che ci sarebbe voluto un regista esperto per un progetto del genere, così McGregor si fece da parte; l’attore però lo ritiene uno dei suoi più grandi rimpianti. Avrebbe voluto trovare il coraggio per insistere.
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di Simone De Mattia
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