di Gianmichele Trotta
La storia di Adam Rainer rappresenta un caso unico al mondo. Rainer, nome che a molti ricorderà quello di uno dei giganti in Attack on Titan, è entrato nel Guinness dei primati come il caso di crescita più “variabile” mai registrato in un essere umano. L’uomo, infatti, nella sua vita è stato affetto sia da nanismo che, successivamente, da gigantismo. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica e quello che, inizialmente, si credeva un miracolo è ben presto diventato una maledizione. Continua a leggere la storia in questo articolo di NCI Racconta.
NCI Racconta: da “nano” a “gigante”
Nato nel 1899 a Graz, in Austria, Adam Rainer rappresenta la realizzazione di quello che, forse, è il sogno di molti ragazzi che sono alti meno della media dei loro coetanei: voler crescere in altezza. Probabilmente sono state queste le preghiere di Rainer, che fino a 21 anni di età era alto solamente 118 cm. Per fare un confronto, generalmente quella è l’altezza media di un bambino che va alle elementari.
Dai 21 anni però, per Rainer, tutto cambiò. Da allora infatti cominciò a crescere vertiginosamente, tanto da raggiungere solamente 10 anni più tardi, a 31 anni, l’altezza di oltre 1 metro e 90 cm. La sua storia è raccontata dal sito thetallestman.com, dove si possono leggere anche le vicende di altri episodi di gigantismo. Quello che però, inizialmente, sembrava un miracolo, ben presto divenne per Rainer una vera e propria maledizione.
La maledizione di Rainer
L’altezza di Rainer sembrava non voler smettere di aumentare. Già questa, di per sé, è stata probabilmente una nota dolente per l’uomo: il gigantismo può portare con sé vari disagi, sia fisici che, soprattutto, sociali. Ma c’è dell’altro: più Rainer cresceva e più la sua salute peggiorava.
Superati i 30 anni l’uomo iniziò a perdere l’appetito è sviluppò una curvatura alla spina dorsale che gli rese difficile camminare. Oltretutto, divenne anche cieco dall’occhio destro e sordo dall’orecchio sinistro. Insomma, nonostante l’età, il suo corpo ora era paragonabile a quello di un anziano.
Rivoltosi ai medici austriaci, questi gli diagnosticarono un tumore che gli causava una sovrapproduzione di ormone della crescita; una condizione clinica chiamata “acromegalia“. Nonostante il tumore fosse attivo da 10 anni, si scelse di operare per cercare di rimuoverlo. L’operazione andò a buon fine con l’esportazione del tumore, ma per Rainer ormai era troppo tardi.
Gli ultimi anni
Nonostante dopo l’operazione la sua crescita cominciò a rallentare, le condizioni della sua spina dorsale erano ormai troppo critiche. E comunque la sua maledizione, seppure più lenta, non accennò ad arrestarsi. Nel 1931 aveva raggiunto i 2 metri e 18 di altezza e ben presto non riuscì più neanche ad alzarsi: Rainer fu costretto a restare a letto. Successivamente, venne ricoverato in un ospizio dove morì nel 1950 all’età di 51 anni quando aveva raggiunto l’incredibile altezza di 2 metri e 34 centimetri. Tutt’oggi, Adam Rainer rimane l’unico caso conosciuto dalla medicina di un uomo che nella sua vita adulta è stato sia un nano che un gigante.
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