di Cristian Castellini
La partita di ieri sera è stata tutto fuorché uno spettacolo per gli occhi. I falli ripetuti hanno costretto l’arbitro Rubiel Vazquez a ricorrere spesso al fischietto, spezzettando il match. Il Venezuela ci ha messo in seria difficoltà, nel primo tempo facendo soffrire l’inedita difesa composta da Di Lorenzo, Buongiorno e Scalvini, nel secondo difendendosi al meglio contro una manovra troppo prevedibile della nostra Nazionale. La vittoria alla fine ha arriso all’Italia, che nonostante la sofferenza e un gioco rivedibile ha dimostrato di aver diversi punti importanti su cui ripartire.
Donnarumma, una certezza ritrovata
Nonostante negli ultimi anni si sia abbandonato a “papere” difficili da perdonare, Gigio Donnarumma è evidentemente uno dei portieri più forti in circolazione. La prestazione di ieri sera, con un rigore parato e diversi salvataggi importanti, ha allontanato Meret e Vicario dai due pali difesi dal numero 1 di Castellammare di Stabia. Sicurezza con i piedi e primi segnali di un carattere da leader in formazione – Donnarumma, con personalità e a suon di prestazioni, si sta riprendendo la Nazionale italiana.
Retegui segue le orme dei bomber
Sia chiaro, non vogliamo incensare eccessivamente il nostro nuovo numero 9. Il cammino da fare è ancora tanto, e l’italo-argentino ha tutto da dimostrare. Comunque bisogna constatare come nelle 5 partite che ha disputato abbia segnato ben 4 reti, di cui una contro l’Inghilterra. Nella quasi totale assenza di punte di peso convocabili (solamente Scamacca può essere una valida soluzione), Mateo Retegui sembra essere la prima scelta.
Le due reti della partita di ieri hanno ricordato quelle dei bomber di altri tempi, in particolare la seconda. Aggancio e girata sul passaggio di Jorginho, a cui è seguito un lancio a mezza altezza verso il secondo palo, il tutto in un tempo velocissimo. La marcatura della difesa venezuelana è mancata, però questa è una rete che nessun altro attaccante italiano (eccetto, forse, Scamacca) sarebbe riuscito a fare. La maglia numero 9 che gli è stata affidata da Luciano Spalletti indica come Mateo Retegui sia la punta designata per i prossimi Europei, e l’inizio sembra promettente.
Luci e ombre
Rispetto al solito calcio di Spalletti, che ci ha abituato a utilizzare moduli come 4-3-3 e 4-2-3-1, si è passati a un 3-4-2-1 (molto fluido e poco rigido tatticamente). Il motivo è piuttosto chiaro – gran parte dei difensori convocati in Nazionale fa parte di difese a 3. Il tecnico di Certaldo, quindi, vuole appoggiarsi alle certezze acquisite con i club, senza però abbandonare i suoi principi di gioco. Possesso palla, pressione alta e recupero immediato per governare la partita. Ovviamente c’è da lavorare sulla costruzione dal basso, spesso prevedibile e che ha portato all’errore fatale di Bonaventura sulla rete del pareggio venezuelano.
Non si possono comunque cancellare i lati positivi della partita di ieri, e uno di questi è stata la prova di Jorginho che, subentrato, ha condotto magistralmente la regia e sfornato l’assist del 2-1. Oppure gli ottimi segnali lanciati da Udogie, Scalvini e Buongiorno, nonostante il calcio di rigore che è stato “costretto” a concedere nei primi minuti di partita. La “Giovine Italia” è affidabile e può essere chiamata in causa per lasciar rifiatare gli attuali giocatori titolari.
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