fbpx "Nato il primo bambino Tesla", quando l'infermiere è il pilota automatico
Attualità

“Nato il primo bambino Tesla”, quando l’infermiere è il pilota automatico

di Redazione NCI

Condividi con chi vuoi

Philadelphia – Una coppia siede ai rispettivi sedili anteriori di un’auto elettrica, più precisamente una Tesla. Keating Sherry, 34 anni, guida il mezzo dal posto del conducente, mentre Yiran Sherry, la moglie incinta di 33 anni, poggia le sue gambe inquiete nel seggiolino adiacente. I consorti, in viaggio per portare il proprio figlio di tre anni all’asilo, sono imbottigliati nel traffico della metropoli statunitense.

Presto Yiran, sempre più trepidante e scalciante, si lascia andare a delle fibrillazioni. Il marito ne scopre velocemente la causa: non si tratta né di nervosismo né di concitazione, si erano rotte le acque della moglie. Così Keating, impossibilitato a raggiungere l’ospedale a causa delle sfavorevoli condizioni di viabilità, decide di risolvere il problema da solo. O meglio, quasi da solo. Inserisce il pilota automatico della sua Tesla, impostando il tragitto che porta alla struttura medica più vicina, e si dedica esclusivamente al supporto della moglie.Tesla

Il “parto Tesla”

Il coniuge maschile assiste Sherry, la quale, tra una contrazione e l’altra della sua muscolatura, riesce a tirar fuori il suo bambino. Potrebbe definirsi un parto miracolato, una procreazione straordinaria realizzatasi nelle condizioni peggiori possibili. La realtà è che il secondogenito è stato messo alla luce con non pochi problemi, grazie soprattutto al coraggioso Keating e al suo valoroso mezzo automatico.

Il coprotagonista della vicenda ha raccontato delle sue frenetiche palpitazioni al Philadelphia Inquirer: “Mi stava stringendo la mano al punto in cui pensavo che l’avrebbe frantumata. Stavo dicendo ‘Yiran, OK, concentrati sul tuo respiro’ mentre la mia adrenalina era alle stelle“.

Per rimanere sempre aggiornato su tutte le novità che riguardano il nostro pianeta continua a seguirci sul sito di NCI e su tutti i nostri canali social!

di Gabriele Nostro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi