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Nations League: qual è il senso della competizione?

di Mattia Trincas

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Una competizione superflua… o totalmente inutile?

Anche alla luce di quanto abbiamo visto poco sopra, ovvero i vantaggi che vincere la Nations League garantisce, possiamo cominciare a dare una risposta alla domanda che ci siamo posti in precedenza; “Per quale motivo l’UEFA continua ad aggiungere competizioni e match che mettono a rischio gli interpreti dello sport più seguito al mondo?”.

Al di là della spiegazione che fornisce l’organo di governo del calcio, ossia quella che vede il torneo come la rivoluzione delle amichevoli, c’è molto di più. Infatti, gli incontri amichevoli tra le Nazionali non suscitano particolare interesse nel pubblico e di conseguenza, offrono dei ricavi dai diritti televisivi piuttosto irrilevanti. E probabilmente, alla domanda “Come possiamo guadagnare ulteriormente sulle spalle dei giocatori?”, l’UEFA ha risposto dicendo “Con un nuovo torneo!”.

Con l’introduzione della Nations League, come abbiamo detto, si vanno ad aggiungere 168 match al calendario calcistico del Vecchio Continente; si tratta quindi, senza alcun dubbio, di un ricavo economico piuttosto massiccio dai diritti televisivi e dagli sponsor per le casse dell’UEFA, che a questo punto, ha soddisfatto il suo obbiettivo primario. Ma cosa resta ai giocatori?

Probabilmente i piccoli bonus e le piccole agevolazioni che la vittoria di questa competizione offre, non sono abbastanza importanti per spingere i giocatori a dare il meglio, soprattutto subito dopo la fine di una stagione sportiva. È proprio in questo momento dell’anno che, dopo tutte le fatiche della stagione, il rischio di infortuni aumenta esponenzialmente. E tutto questo per cosa? Per una competizione che non fa felice chi è “costretto” a disputarla.

Perché i giocatori non vogliono la Nations League?

Il discorso è molto semplice. Come già abbiamo anticipato poco sopra, la competizione non offre quegli stimoli che può offrire il Mondiale, oppure l’Europeo. Ed è giusto che sia così; è del tutto improbabile che un torneo che, definiamolo così, “amichevole”, possa anche lontanamente essere desiderabile quanto un Europeo. Eppure, l’UEFA è convinta del contrario, mantenendo la sua posizione che sostiene che l’equilibrio e lo spettacolo, tra “squadre dello stesso livello”, possano portare la competizione allo stesso livello del massimo torneo europeo. Peccano di presunzione, oppure hanno ragione?

Probabilmente la verità sta nella prima affermazione. E per giustificarla è sufficiente dare un’occhiata ai recenti risultati che abbiamo visto in Nations League. La Croazia che cade per 3-0 con l’Austria, il Belgio che perde 4-1 con l’Olanda, i campioni del Mondo in carica (Francia) che perdono in casa con la Danimarca per 2-1 e l’Inghilterra che esce sconfitta con l’Ungheria per 1-0 sono solo alcuni dei segnali che lasciano intendere quanto questa competizione sia presa sottogamba da chi vi partecipa.

Inoltre, che senso può avere voler rischiare un infortunio prima di una nuova stagione, nella quale, tra l’altro, si disputerà il Mondiale? Esatto, nessuno. E che necessità c’è di aggiungere ulteriori incontri alla stagione, se già i calendari sono zeppi di match da giocare, tra campionato, coppe nazionali e coppe continentali?

Basti pensare alla Premier League, che è probabilmente il campionato più impegnato d’Europa: oltre ovviamente al campionato, vi sono anche due coppe nazionali e gli eventuali incontri europei. Insomma, i giocatori dei club che hanno il lusso di competere in tutte le competizioni fino alla fine, giocano un ammontare ridicolo di partite in un solo anno. E senza contare gli eventuali match con le rispettive Nazionali…

Però, come abbiamo imparato con il tempo, c’è sempre un rovescio della medaglia.

 

Nations League

Bandiere di FIFA, UEFA e UE (@Shutterstock)

 

Un’occasione unica

Un’occasione unica per cosa?”, vi chiederete dopo che abbiamo ampiamente discusso del perché la Nations League non sia particolarmente ben vista. Difatti, la competizione è apprezzata particolarmente dalle Nazionali minori e da quei giocatori che, diversamente, non avrebbero grandi possibilità di mettersi in mostra nell’immenso panorama calcistico europeo.

Cosa significa tutto ciò? Che probabilmente, alla fin fine, un senso questa competizione potrebbe averlo. Certo è che però, non è quello che l’UEFA immaginava quando ha dato vita a questo nuovo torneo. Nelle ultime due edizioni però, di sorprese alla final four ne abbiamo viste poche.

Durante la prima campagna, quella 2018/19 abbiamo assistito alla vittoria del Portogallo di Cristiano Ronaldo, al secondo posto dell’Olanda, al terzo dell’Inghilterra e al quarto della Svizzera, forse l’unica vera sorpresa. Durante la seconda invece, quella 2020/21, di sorprese ce ne sono state ben poche: Francia vincitrice, Spagna seconda, Italia terza e Belgio quarto.

Ad ora è troppo presto per fare un pronostico di chi potrebbe giungere alla final four 2022/23, ma se le big proseguiranno al passo attuale, potremo seriamente assistere ad un torneo ricco di colpi di scena, dove magari qualche Nazionale minore potrebbe realmente conquistare il suo momento di gloria…

Le opinioni dei giocatori

A sostegno di quanto abbiamo detto riguardo alla contrarietà dei giocatori alla competizione, ci sono alcune dichiarazioni di giocatori e allenatori di spicco. A dire la loro contro la Nations League ci sono stati, tra i tanti, Kevin De Bruyne, Thibaut Courtois e Virgil van Dijk, affiancati anche dal ben più forte commento di Jurgen Klopp. Di seguito riportiamo degli estratti delle loro dichiarazioni e le rispettive fonti.

“Questa partita [finale terzo e quarto posto della Nations League 2020/21] è solo una partita per i soldi e dobbiamo essere onesti, la giochiamo solo perché per la UEFA sono introiti extra. Giochiamo troppe partite”.

Thibaut Courtois, conferenza stampa post-partita Italia-Belgio, 10/10/2021

 

“La Nations League non è importante per me. Si tratta solamente di amichevoli glorificate dopo una stagione lunga e difficile. Da giocatori possiamo parlare di vacanza o riposo, ma non abbiamo voce in capitolo. Abbiamo poco più di tre settimane di ferie ogni 12 mesi”.

Kevin De Bruyne, conferenza stampa pre-partita Belgio-Olanda, 3/6/2022

 

“È strano che ci siano quattro partite della Nations League dopo una lunga stagione. Ma ora è deciso e non abbiamo possibilità di cambiare quella decisione. Credo che, durante queste quattro partite, ci siano più possibilità di infortunio dopo una lunga stagione”.

Virgil van Dijk, conferenza stampa pre-partita Belgio-Olanda, 3/6/2022

 

“Non sono di buon umore quando parlo dell’UEFA per via della Nations League. Penso ancora che sia una delle idee più ridicole nel mondo del calcio. Ora concludiamo una stagione in cui i giocatori hanno giocato più di 70 partite: 63 partite di club più quelle internazionali. È davvero pazzesco. Poi si continua con la Nations League. Non c’è torneo, quindi non importa se giochiamo quattro, cinque, sei partite con le squadre internazionali. Aggiungere ulteriori match non è una buona idea.

Preferirei che la UEFA prendesse più soldi dalla finale di Champions League e abolisse la Nations League. Questa sarebbe la mia soluzione preferita, la mia opinione personale”.

Jurgen Klopp, conferenza stampa 13/05/2022

 

Nations League

Jurgen Klopp (@Shutterstock)

 

Ma a queste importanti prese di posizione, si contrappongono quelle di John Stones e Joao Moutinho; due giocatori che, sebbene siano parte importante dei club dove militano, potrebbero non rappresentare dei pilastri per le rispettive Nazionali. Di seguito le loro dichiarazioni in risposta a quanto affermato da De Bruyne:

“Tutte le partite che giochiamo qui, e parlo a nome della squadra, le guardiamo con la stessa importanza, che si tratti di un’amichevole, di una partita di qualificazione o della Nations League. È una competizione importante che abbiamo già vinto una volta e vogliamo raggiungere le final four per provare a vincerla ancora”.

Joao Moutinho, conferenza stampa 1/6/2022

 

“Non sono esattamente sicuro di quello che ha detto Kev [De Bruyne]. Penso di poter solo ribadire quello che ho già detto. Quando sei qui [in Nazionale] devi dare il massimo, per giocare in partite importanti devi amare il momento e massimizzare ciò che hai di fronte. Non possiamo controllare le nostre partite, con chi siamo giocando, quando stiamo giocando. Dobbiamo prendere gli aspetti positivi e vederlo come un’enorme curva di apprendimento per preparaci [l’Inghilterra] per la Coppa del Mondo”.

John Stones, conferenza stampa 6/6/2022

 

Insomma, si tratta di opinioni discordanti, tra chi giudica la competizione come uno spreco di tempo e risorse, chi come una fabbrica di soldi, e chi come un trofeo da aggiungere alla propria bacheca. Voi da che parte state? Reputate la Nations League una competizione europea maggiore? Fatecelo sapere sul nostro profilo Instagram.

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