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Nati topi apparentemente sani da due padri biologici

di Francesco Ferri

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Per la prima volta nella storia della scienza è stato possibile ottenere topi con due padri biologici, nati apparentemente sani e fertili. Il risultato non è ancora stato pubblicato su una rivista scientifica ma è stato riportato dall’ANSA. Siamo ancora molto lontano dal poter applicare questa scienza all’essere umano ma ci troviamo di fronte, senza dubbio, ad un evento molto importante per la scienza.

I casi precedenti

Già nel 2018 un gruppo di ricercatori cinesi era riuscito a ottenere topi da genitori dello stesso sesso. Per farlo gli scienziati avevano sviluppato staminali embrionali a partire da ovuli e spermatozoi. Quelli nati da due madri avevano dimostrato di essere sani e fertili, al punto di poter avere cuccioli a loro volta. I topi nati da due padri, invece, erano riusciti a sopravvivere soltanto un paio di giorni. Oggi, finalmente, si è riusciti a raggiungere dei risultati profondamente diversi rispetto ai precedenti.

Il nuovo protocollo

L’annuncio della nascita dei cuccioli apparentemente sani da parte di due genitori maschi è stata fatta a Londra, in occasione del terzo Summit internazionale sull’editing del genoma umano. Il biologo Katsuhiko Hayashi dell’Università di Osaka (Giappone) ha guidato il team che ha lavorato allo studio. Questi ultimi sono riusciti ad ottenere un risultato differente grazie ad un nuovo protocollo applicato. Quest’ultimo ha permesso di ottenere gli ovuli da cellule di topi adulti maschi. Queste cellule sono state trasformate in staminali pluripotenti indotte e coltivate fino a quando alcune non hanno spontaneamente perso il cromosoma Y, quello maschile. Successivamente gli studiosi le hanno trattate con una molecola chiamata reversina, capace di favorire gli errori nella distribuzione dei cromosomi durante la divisione cellulare. In questo modo sono state ottenute cellule femminili con due copie del cromosoma X.

Cuccioli nati da due padri

Gli scienziati hanno indotto le cellule selezionate a mutare in ovuli immaturi, per poi essere fecondati usando gli spermatozoi di un altro topo maschio adulto. Gli embrioni generati sono stati spostati nell’utero di femmine di topo ottenendo un successo abbastanza esiguo: su 630 embrioni impiantati, solo sette sono venuti alla luce. I cuccioli sarebbero nati e cresciuti apparentemente sani e fertili, in base alle dichiarazioni di Hayashi.

Le applicazioni future

Questa nuova tecnica, in linea teorica, potrebbe permettere di trattare alcune cause di infertilità come la sindrome di Turner e consentire di generare individui monogenitoriali. Ovviamente la strada per arrivare ad una possibile applicazione sull’uomo è ancora lunghissima.  Lo stesso Hayashi ha sottolineato quanto siano importanti le differenze biologiche fra la riproduzione dei topi e quella degli umani. Ciò renderebbe molto complessa l’applicazione di queste tecniche in una clinica al di fuori di un laboratorio di studio. Inoltre attualmente i topi nati da due genitori maschi risultano sani ma dovranno essere ulteriormente esaminati così da verificare che non si siano create delle modificazioni chimiche nel DNA che possano influire sull’accensione e lo spegnimento dei geni.

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