La prima missione del programma spaziale della NASA che prevede il ritorno dell’umanità sul nostro satellite naturale è stata rinviata. Il lancio di Artemis 1 era infatti previsto per questo pomeriggio, ma è stato annullato a causa di alcuni guasti al motore. Ma cosa è accaduto precisamente? Quando verrà riprogrammato il lancio? E perché risulta così complicato tornare sulla Luna? Cerchiamo di dare delle risposte…
Come riportato da ANSA, l’agenzia spaziale ha dovuto rinviare la missione Artemis 1 prevista per oggi; a riferirlo inizialmente sono stati gli stessi addetti alla comunicazione della NASA durante una diretta televisiva, e la a causa sarebbero stati alcuni guasti nel terzo motore RS-25 del lanciatore SLS.
Sempre ANSA riporta l’ipotetica data del nuovo possibile lancio della navicella Orion; questo potrebbe slittare al pomeriggio del 2 settembre, mantenendo però invariata la data di rientro, già stabilita all’11 ottobre, quando la capsula della navicella dovrebbe ammarare nell’Oceano Pacifico.
In questo caso, quindi, l’intero viaggio non durerebbe più 42 giorni, bensì 39. A commentare tale situazione è intervenuto su Twitter l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Luca Parmitano, che avendo assistito dal vivo a tutte le operazioni svolte oggi, scrive:
“Il volo spaziale è estremamente complesso e farlo per bene è molto più importante che farlo nei tempi previsti”.
A questo punto la domanda sorgerebbe spontanea: perché risulta così difficile tornare sulla Luna, nonostante sia già stato fatto negli anni ’60, con tecnologie nettamente meno all’avanguardia? Sarebbero diverse le motivazioni che spiegherebbero le difficoltà che sta riscontrando la missione Artemis; nessuna di queste, però, ha a che fare con il livello della tecnologia.
Le vere motivazioni per cui dalle missioni Apollo l’uomo non è più tornato sulla Luna sono prettamente di natura economica e politica; un lancio spaziale ha un costo altissimo per essere portato a termine e per questa ragione, terminata la cosiddetta “corsa allo spazio”, non c’è stato più motivo di investire pesantemente per tornare sul nostro satellite naturale.
Solo ora, dopo decenni, la NASA ha quindi deciso di tornare sulla Luna, con l’obbiettivo di creare una base fissa per raggiungere poi mete ancora più ambiziose come Marte. Tuttavia, in confronto alle missioni degli anni ’60, quelle attuali possono contare su un budget nettamente inferiore. Per fare un paragone, una missione Artemis costerebbe alla NASA circa 4 miliardi di dollari per lancio; le missioni Apollo, invece, sono costate 28 miliardi dell’epoca, che oggi varrebbero 280 miliardi di dollari, secondo le stime di Space.
In conclusione, quindi, tornare sulla Luna non è più complicato rispetto al secolo scorso; il “problema” reale è che fino ad ora c’è stato meno interesse sulla questione da parte dei Governi che finanziano i progetti. L’imprevisto di oggi, infine, è stato solo una sfortunata coincidenza che, con tutta probabilità, non interferirà con gli obbiettivi a lungo termine della missione Artemis.
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