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Napuland, il videogioco in cui si lotta contro le persone incivili a Napoli

di Steven Callea

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Negli ultimi anni abbiamo compreso come il medium videoludico sia qualcosa in grado di andare oltre a un’esperienza fine a sé stessa. A differenza di quanto si possa credere, non è necessario per un videogioco disporre di un budget esorbitante per veicolare un messaggio di impatto. Basta avere un’idea chiara e svilupparla in maniera creativa. Napuland, il videogioco made in Italy che rappresenta la lotta all’inciviltà e all’illegalità, ne è un chiaro esempio.

Quando il videogioco si fa denuncia sociale

In Napuland dovremo impersonare Napuel, che si ergerà a paladino della giustizia in lotta contro parcheggiatori abusivi e delinquenti (chiamati Lutam) in un contesto urbano. La storia che ruota attorno a queste figure è molto originale: i Lutam tormentano la comunità al punto da aver rapito Pulcinella e averlo rinchiuso nel Castel dell’Ovo, così gli abitanti chiedono aiuto ad una maga che lancia un corno nel Vesuvio e genera proprio Napuel.

L’atmosfera è partenopea, così come il creatore del gioco: Giuseppe Tattoli. Costui da due anni si occupa della programmazione del gioco e collabora con la band Sud Globalix che sta realizzando una colonna sonora cantata interamente in dialetto napoletano.

Giuseppe prevede l’uscita del titolo su Windows per la fine di quest’anno, ma punta anche a rilasciarlo su Android nei mesi successivi. Chiaramente il suo intento non è quello di alimentare gli stereotipi che denigrano Napoli, ma quello di sensibilizzare i giovani.

 

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