di Denieli Freitas Nogueira
La corte di Appello ha confermato la condanna a 5 anni di reclusione per Kelvin Egulbor, un cittadino nigeriano di 25 anni, accusato di estorsione. Il ragazzo avrebbe minacciato un uomo di tagliare la cappotta della sua auto se non gli avesse consegnato 2 euro per parcheggiare nella zona di Fuorigrotta, Napoli. Secondo l’ANSA, al giovane nigeriano, che ha già trascorso 20 mesi nel carcere di Poggioreale, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Napoli: la vicenda
Da 20 mesi Kelvin Egulbor, nigeriano senza fissa dimora di 25 anni, è in carcere a Poggioreale per presunta estorsione. Il giovane avrebbe chiesto per ben due volte ad un uomo di consegnargli una moneta da 2 euro per parcheggiare tra via Campana e via Giulio Cesare a Napoli. Secondo il legale dell’uomo, la condanna è a dir poco sproporzionata. Kelvin, difatti, era un ragazzo che chiedeva l’elemosina e spazzava la strada di tanto in tanto… fino al giorno in cui un uomo non lo ha fatto condannare.
A rendere pubblica la notizia è stato il difensore del cittadino nigeriano, l’avvocato Salvi Antonelli, e da Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti. I due hanno espresso amarezza nei confronti della sentenza, dicendosi insoddisfatti per la mancata possibilità di derubricare il reato. Secondo l’avvocato Antonelli, infatti, il tribunale avrebbe dovuto valutare il reato come “violenza privata” perché Kelvin Egulbor è stato accusato di essere un parcheggiatore abusivo, il che, secondo l’avvocato, non corrisponde alla realtà dei fatti. Nonostante la possibilità di scontare la pena agli arresti domiciliari, il caso di Kelvin Egulbor evidenzia le complessità delle dinamiche giudiziarie.
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