Naomi Campbell e la sua charity, Fashion for Relief, creata per aiutare i giovani colpiti da avversità, dall’Ebola al Covid alla povertà, sono finite sotto inchiesta. La Charity commission, autorità regolatrice degli enti benefici britannici, mira infatti ad appurare come sono stati effettivamente spesi i fondi raccolti e come è gestita la società.
Secondo i bilanci presentati alla commissione, i fondi raccolti dalla charity sono in gran parte finiti a una delle tre fiduciarie, Bianka Hellmich, che dirige l’organizzazione assieme a Naomi e a Veronica Sylvia Wing Wai Au Chou. Hellmich avrebbe incassato nel 2019 da Fashion for Relief 77.000 sterline, oltre a un rimborso per spostamenti e viaggi di quasi 16.000 sterline. In totale la charity ha speso per le proprie fiduciarie 107.000 sterline. Inutile negare che si tratta di spese insolitamente elevate per un organo di beneficenza. Ma il dato più sospetto è che, tra donazioni e sponsorizzazioni, ha raccolto un totale 1,7 milioni di sterline. Di questi però solo 5.515 sterline (circa 6.480 euro), secondo la ricostruzione del Guardian, sarebbero state devolute davvero a cause meritevoli.
La commissione aveva già avviato alcune verifiche. I sospetti erano riguardo il ritardo nella presentazione dei bilanci e le retribuzioni di Campbell e di Hellmich. Ma l’inchiesta vera e propria è partita dopo la segnalazione del Mayor’s Fund for London. Il testimonial è Sadiq Khan, il sindaco di Londra, che non ha ricevuto i versamenti promessi dalle attività promozionali di un negozio targato Fashion for Relief di un centro commerciale. La charity aveva venduto capi firmati di grandi stilisti, da Alexander McQueen a Vivienne Westwood, con l’espressa intenzione di raccogliere fondi. Ma all’organizzazione non è arrivato neanche un penny.
Non una bella situazione per la leggendaria top model, che ora dovrà chiarire la propria posizione e cercare di limitare l’enorme danno d’immagine incombente. Per restare aggiornati su questa e su altre news vi invitiamo a continuare a seguirci su tutti i nostri social e sul sito ufficiale di Nasce, Cresce, Ignora!
di Domenico Scala
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