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Mosca annuncia una tregua che non c’è: i civili non possono fuggire

di Elia Mascherini

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Da Mosca erano arrivate questa mattina delle buone notizie, ovvero una tregua di una manciata di ore per permettere l’evacuazione di alcune città ucraine cinte d’assedio dall’esercito russo. Tuttavia, le autorità civili di questi centri abitati, in particolare di Mariupol, hanno affermato che la tregua non sta venendo rispettata. Per questo motivo, è stato impossibile evacuare in sicurezza le città, con Mariupol che ha sospeso le operazioni di evacuazione.

L’illusione della tregua

Il Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, stamattina aveva annunciato la prima tregua del conflitto, che va ormai avanti da dieci giorni. Suddetta tregua, teoricamente partita alle ore 12 (ora di Mosca), sarebbe dovuta servire per consentire l’evacuazione delle città di Mariupol e Volnovakha, dove la popolazione civile è allo stremo delle forze e senza risorse.

tregua

profughi in fuga @shutterstock

In particolare, la situazione è particolarmente grave nella città di Mariupol, in cui ci sono circa 500mila persone impossibilitate a lasciare la città. La tregua concordata avrebbe dovuto garantire dei canali ben precisi e soprattutto sicuri attraverso i quali i civili avrebbero potuto lasciare la città. Tuttavia, fin dall’inizio di questa tregua sono arrivate testimonianze, raccolte poi dal The Guardian, di un mancato rispetto del cessate il fuoco, tant’è che il sindaco di Mariupol ha comunicato su Telegram che l’evacuazione è stata rinviata a causa dei bombardamenti incessanti sulla città.

Accuse reciproche

Mentre la popolazione civile risulta di fatto intrappolata in una città circondata su tutti i lati, i governi di Kyiv e Mosca addossano il fallimento di questo corridoio umanitario all’altro fronte. Stando a Putin, che più volte ha negato l’evidenza in questi 10 giorni di conflitto, la tregua sarebbe saltata per colpa dei nazionalisti ucraini.

Questo è quello che riporta la Tass, l’agenzia di stato russa: “il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini.”

Ovviamente Kyiv è di tutt’altro avviso, ovvero che sia colpa dei russi.

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Di Elia Mascherini

 

 

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