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Moon Knight Episodio 3, la recensione: un tipo amichevole

Il terzo episodio di “Moon Knight” è disponibile su Disney+ dal 13 aprile. Nel cast troviamo Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy. L’episodio è diretto da Mohamed Diab.

Nuovo mercoledì e nuovo episodio di “Moon Knight”. Arrivati al giro di boa della serie realizzata da Jeremy Slater, il viaggio di Marc/Steven diventa più difficile del previsto. Con nuovi Dei e la minaccia di un Arthur Harrow machiavellico, non solo il MCU trova così un ottimo villain, ma anche un nuovo mondo da esplorare.

Al cospetto degli Dei

Arrivato in Egitto, Marc (Oscar Isaac) si mette subito sulle tracce di Harrow (Ethan Hawke) fino a quando Khonshu propone di chiedere udienza agli altri Dei per fermare la minaccia della liberazione della Dea Ammit. Nonostante questo, Marc e il Dio della Luna potranno contare solo dell’aiuto di Layla (May Calamawy). In questo terzo episodio di “Moon Knight” finalmente vediamo per la prima volta altre divinità egizie, andando così ad ampliare il mondo degli Dei del MCU introdotto con “Thor” e la sua Asgard.

Inoltre nel cast di questo episodio troviamo il compianto Gaspard Ulliel nei panni di uno sprecatissimo Anton Bogart/Midnight Man. Bogart è uno degli antagonisti principali del personaggio cartaceo. A differenza della sua controparte, nel MCU si rivelerà essere un semplice trafficante di reliquie e utile solo per un determinato momento di questo terzo episodio. Ma nonostante questa pecca, “Moon Knight” conferma ancora una volta tutti gli elementi positivi emersi nel corso dei primi due episodi.

Un villain di spessore per Moon Knight

A rivelarsi decisamente sorprendente ancora una volta è il villain interpretato da Ethan Hawke. Il suo Arthur Harrow, non solo si mostra pronto a tutto pur di liberare la Dea Ammit, ma si rivelerà decisamente machiavellico nelle sue azioni. Mosso dal suo sentimento di “salvare il mondo”, Harrow cerca di vendicarsi di Khonshu, rendendo di fatto così il Dio della Luna l’altra faccia della medaglia. Uno degli elementi più interessanti della serie è proprio il passato tra i due, non ancora esplorato al meglio.

L’unica certezza è che le loro azioni sono dettate dal loro rapporto passato burrascoso. A differenza dei vari villain conosciuti con il passare del tempo nel MCU, a rendere Arthur Harrow diverso è il suo modo di agire. Non si lascia andare attraverso grandi proclami. Harrow agisce e mostra ai suoi nemici di essere sempre due passi avanti a loro, rendendo di fatto la missione di Marc decisamente più difficile del previsto.

Una nuova personalità per Moon Knight?

In questo episodio lo spettatore vedrà molto più Marc rispetto a Steven. L’ottimo Oscar Isaac regala l’ennesima performance impeccabile, riuscendo al meglio ad interpretare due personaggi differenti tra loro sotto ogni punto di vista. Ma a spiccare su tutto è la possibile presenza di una terza personalità. Nei primi minuti dell’episodio è possibile vedere Marc perdere il controllo del corpo e risvegliarsi subito dopo, credendo di essere stato sostituito da Steven.

Ma se i due non sanno chi ha preso il controllo, la possibilità di vedere la terza personalità dell’eroe Marvel nei prossimi episodi, è abbastanza concreta. Jake Lockley è in arrivo? Solo i prossimi episodi potranno rispondere a questa domanda. Infine questo terzo episodio di “Moon Knight” non si dimentica di Layla. Il personaggio interpretato da May Calamawy si rivela intrigante e con tanto da raccontare. Un peso del suo passato sicuramente porterà a creare un punto di rottura tra lei e suo marito Marc.

Egitto e combattimenti per Moon Knight

Per la seconda volta, il MCU sbarca in Africa, per la precisione a Il Cairo. L’ambientazione inedita consolida ancora una volta la sua distanza dalle avventure degli Avengers, rendendo così “Moon Knight” un mondo differente. Oltre alle strade della città egizia, la serie ci porta all’interno della piramide di Giza per presentarci la mitologia del paese del Nord Africa. Questo porta ad avere delle bellissime scenografie e la ricostruzione di un tempio e di reliquie egizie molto vicine alla realtà.

Fortunatamente in questo terzo episodio, la presenza della CGI è decisamente inferiore rispetto ai due episodi precedenti. L’unico momento in cui viene utilizzata è durante un combattimento in costume, dove è possibile vedere dei VFX decisamente carenti sulla maschera del protagonista. Ma se la CGI è ancora una volta ballerina, non lo è di certo la coreografia dei combattimenti. Molto belli da vedere e soprattutto mettono in evidenza le doti sovrannaturali di Moon Knight: il lavoro sul fronte action realizzato da Mohamed Diab è decisamente ottimo.

Considerazioni finali

Il terzo episodio di “Moon Knight” conferma ancora una volta le sensazioni positive ricevute con i primi due episodi, alzando la posta in gioco. Le interpretazioni del cast sono ottime e il lavoro di scrittura dei personaggi rende il tutto più interessante e di qualità. Questo nonostante l’Anton Bogart interpretato dal compianto Gaspard Ulliel, non sia stato utilizzato al meglio. L’introduzione delle divinità egizie consolida il tono sovrannaturale della serie e si mostra come parte integrante della narrazione. La CGI, nei pochi momenti in cui è presente nel corso del terzo episodio, si mostra ancora una volta carente. L’ambientazione egizia e lo spostare ancora una volta la bussola delle avventure targate MCU al di fuori di New York, rende “Moon Knight” un prodotto a sé stante rispetto l’universo principale. Infine le sequenze di combattimento presenti in questo episodio sono ben coreografate e molto godibili da guardare.

Pro

  • Le interpretazioni del cast principale;
  • La scrittura dei protagonisti;
  • La presenza di un nuovo mondo mitologico;
  • Le sequenze di combattimento.

Contro

  • L’utilizzo discutibile di un personaggio come Anton Bogart/Midnight Man;
  • La CGI della maschera di Moon Knight.

Qui di seguito trovate la recensione dei primi due episodi di “Moon Knight”:

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Gabriele Di Nuovo

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