Mondiali 2022 – Road to the Final: Francia 1938 e la seconda vittoria dell’Italia

Continuiamo il nostro percorso nel riesumare le finali più leggendarie della storia dei Mondiali; oggi è il turno della Coppa del Mondo disputatasi in Francia nel 1938, quando a vincere fu, per la seconda volta consecutiva, la nostra Italia. La squadra azzurra nel corso della competizione riuscì a regalare al calcio alcuni momenti indimenticabili; andiamo quindi a riscoprirli insieme, con un occhio di riguardo verso i cammini della vincitrice e dell’Ungheria, la finalista, prima di arrivare all’ultimo atto!

Il cammino dell’Italia ai Mondiali di Francia 1938; dai gironi alla finale, passando per l’incredibile partita con il Brasile

Ciò che rese i Mondiali di Francia 1938 leggendari fu soprattutto il percorso che portò l’Italia di Pozzo a giocarsi la seconda finale consecutiva. Gli Azzurri esordirono agli ottavi di finale battendo la Norvegia in una gara durissima vinta ai supplementari grazie alla rete di Silvio Piola; il successivo incontro dei quarti di finale però fu tutt’altro che semplice, visto che gli uomini guidati da Meazza si ritrovarono davanti la Francia, padrona di casa. Nonostante la montagna da scalare, grazie ad un’altra prestazione sontuosa di Piola, decorata da una splendida doppietta, l’Italia riuscì ad accedere alla semifinale.

Dopo due match così impegnativi, la penultima partita dei Mondiali non fece alcuno sconto alla rosa di Pozzo: infatti, si trovarono davanti il Brasile di Leonidas. Sorprendentemente però, l’allenatore sudamericano Pimento decise di non schierare il suo miglior giocatore, e il motivo è, si può dire, assurdo; si dice che il CT della Nazionale fosse talmente sicuro di vincere che preferì far riposare il suo fuoriclasse. A buttare benzina sul fuoco, l’organizzazione Verdeoro aveva già comprato i biglietti aerei per la finale di Parigi e, per il rammarico dovuto alla sconfitta, si rifiutò di donarli all’Italia.

L’episodio che decise la partita fu uno dei più iconici della storia dei Mondiali; al sessantesimo l’arbitro svizzero Wütrich fischia un rigore agli Azzurri e sul dischetto, ovviamente, va Meazza. “Pepin” prende la rincorsa, ma mentre si avvicina al pallone l’elastico dei pantaloncini lo tradisce; il centravanti con una mano regge l’indumento, con il piede appoggia la sfera in rete, spedendo l’Italia in finale.

 

Meazza batte il rigore contro il Brasile (Dal Canale Youtube @VideoStorieDiCalcio)

Mondiali: il cammino dell’Ungheria “schiacciasassi”

Il percorso dell’Ungheria dall’altra parte fu molto più semplice; un solo gol subìto nelle prime tre partite permise alla squadra di Karoly di giungere alla finale da favorita assoluta. I magiari sconfissero nell’ordine le Indie olandesi dell’Est per sei a zero, la Svizzera per due reti a zero e la Svezia per cinque a uno. I protagonisti della Selezione furono senza dubbio Gyula Zsengeller, autore di cinque marcature tra ottavi e semifinale, e György Sarosi, con quattro reti totali segnate fino all’arrivo in finale.

L’Ungheria si presentò quindi a Parigi con due giocatori secondi in classifica marcatori, dietro all’irraggiungibile Leonidas che vantava sette reti in sole due partite, e con un undici titolare completo in ogni reparto. L’Italia dal canto suo però aveva ben poco da invidiare agli avversari; anche Piola infatti, aveva segnato cinque gol come Sarosi e Zsengeller, e Gino Colaussi era distante una sola lunghezza dal compagno di squadra.

Una finale del secondo titolo: Piola e Colaussi difendono la Coppa Rimet

Circa quarantacinque mila persone occuparono lo stadio di Parigi il 19 giugno del 1938 per assistere alla terza finale della storia dei Mondiali. L’Italia puntava tutto sui già citati Piola e Colaussi; ad aprire le marcature fu proprio quest’ultimo al sesto minuto a cui rispose due giri d’orologio più tardi la rete di Tiktos. Gli Azzurri ritornarono in vantaggio prima della fine del primo tempo grazie all’attaccante della Lazio Piola al sedicesimo.

Al 35esimo Colaussi entrò nella leggenda diventando il primo giocatore nella storia a realizzare più di un gol in una finale Mondiale; Piola lo raggiunse a nove minuti dalla fine chiudendo la partita e rendendo inutile la sesta rete al Mondiale di Sarosi, insaccata al settantesimo; l’Italia diventò così per la seconda volta consecutiva Campionessa del Mondo, superando la rivale per 4-2.

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Tommaso Bersanetti

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