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Mondiali 2022 – Road to the Final: Brasile 2014 e la sfida tra Argentina e Germania

di Elia Mascherini

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In vista della finale di questi controversi Mondiali in Qatar, noi di NCC abbiamo deciso di ripercorrere le finali più iconiche, nel bene e nel male, dei Campionati Mondiali di calcio, giunti ormai alla 22° edizione. L’appuntamento di oggi verterà sulla competizione giocata in Brasile nel 2014, in particolare su Argentina-Germania…

Brasile 2014: tanti i momenti iconici

Il Mondiale del 2014 è entrato di diritto nella storia della Coppa del Mondo per via di tanti momenti iconici. Siccome potremmo andare avanti per ore a citarli tutti, ne riportiamo solo alcuni; il primo ricordo di chi pensa all’edizione 2014, ed è italiano, è quello del famigerato morso di Suarez ai danni di Chiellini.

Un episodio assurdo, degno coronamento di un girone che ha visto Inghilterra e Italia andare a casa, mentre Uruguay e Costa Rica accedere alla fase finale. A proposito della Costa Rica; il piccolo Stato centramericano in questa edizione sfiorò le semifinali, arrendendosi soltanto ai calci di rigore contro l’Olanda, segnando così il suo miglior risultato a un Mondiale. Proprio in quel quarto di finale gli Oranje di Van Gaal effettuarono una mossa particolare, sostituendo il portiere prima dei tiri dal dischetto per fare entrare Tim Krul, para rigori e abile provocatore.

Infine, chiudiamo il capitolo relativo alle reminiscenze di Brasile 2014 con due goleade iconiche. La prima ha per protagonisti sempre gli olandesi, che nel girone diedero una lezione di calcio alla Spagna umiliandola per 5-1, con tanto di gol leggendario di Van Persie, da allora diventato l’Olandese Volante. La seconda scoppola è quella della semifinale tra Brasile e Germania, con i padroni di casa che affondarono impietosamente sotto i colpi della Mannschaft per ben sette volte. Il disastro sportivo di quella sera è entrato nei ricordi dei brasiliani come il Mineraizo

 

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Neymar al Mondiale del 2014 (@Shutterstock)

La finale dei Mondiali tra Argentina e Germania

L’incontro tra Argentina e Germania in una finale di Coppa del Mondo è un evento tutto sommato frequente. Già, perché prima del 2014 le due Nazionali si erano incontrate in finale a Messico 1986 e a Italia 1990, con una vittoria per parte. Al Maracanà ci si aspettava dunque una partita emozionante e bellissima, ma il risultato risultò deludente. L’Argentina ebbe nei tempi regolamentari le occasioni più nitide, tra cui un gol annullato per un giusto fuorigioco, ma alla fine dei 90 minuti la sfida era ancora sullo 0-0. Ciò che però è entrato nella memoria collettiva di questa finale, sono tre episodi in particolare…

I tre episodi iconici di quei Mondiali

Il primo è un colpo al cuore per tutti gli appassionati di calcio, ovvero Messi che, probabilmente per la tensione, durante la partita vomitò in campo. Probabilmente, il fuoriclasse argentino era divorato dall’importanza del match, ma certo è che non era la prima volta che il 10 si sentiva male in campo. Tra l’altro, sempre a causa di questa tensione, Leo sparì dal gioco dell’Argentina, diventando quasi un ostacolo invece che essere l’uomo in più.

Il secondo episodio riguarda invece un oscuro centrocampista tedesco, Kramer. Convocato a sorpresa da Löw per i Mondiali, si rivelò un ottimo equilibratore per la Germania. Tuttavia, durante la finale ebbe un violento scontro di testa contro Garay, che procurò allo sfortunato calciatore un problema quantomeno singolare. Difatti Kramer, ha dichiarato alla Bild che dopo l’accaduto fu colpito da amnesia, trovandosi totalmente spaesato. Tanto per dire, dopo il colpo patito, non sapeva se fosse effettivamente la finale dei Mondiali. Riportiamo qui uno stralcio delle dichiarazioni a proposito dell’episodio di Rizzoli, arbitro di quella finale, rilasciate a “La Gazzetta dello Sport“:

“Kramer mi chiese ‘Arbitro, è la finale?’. Pensavo scherzasse, perciò gli ho fatto ripetere la domanda, e lui ha risposto che gli serviva sapere se questa fosse davvero la finale. Allora ho avvisato Schweinsteiger e lo hanno sostituito”.

 

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Mario Gotze esulta per il goal decisivo (@Shutterstock)

 

Infine, il terzo episodio è quello del gol decisivo di Götze ai supplementari; oltre alla bellezza del gol in sé, questo episodio è entrato nella storia dei Mondiali per un motivo ben specifico. Mario Götze, all’epoca astro nascente del Borussia Dortmund, non era stato convocato per la spedizione in Brasile. Tuttavia, il destino fece sì che con l’infortunio all’ultimo momento di Reus il CT Löw decidesse di ripiegare sul centrocampista, che da rimpiazzo dell’ultimo minuto decise un Mondiale… In conclusione, la finale di Brasile 2014 è stata certamente iconica, ma risulta indebolita da altri match disputati in quel Mondiale.

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