di Redazione NCI

“Mi hanno molestata nel metaverso“ così un utente della neonata app ha manifestato il disagio carpito nel mondo di Zuckerberg. Il “pianeta Mark” è così affine al pianeta Terra da conservare al suo interno i medesimi inconvenienti in cui noi umani possiamo incappare quotidianamente.  Sarà forse perché gli abitanti che li provocano fanno parte della stessa specie?

Stando a quanto confessato dall’azienda autrice della realtà virtuale, poche settimane fa una donna avrebbe riferito di aver subito delle molestie sessuali da parte di uno sconosciuto sulla piattaforma. La fruitrice in questione sarebbe una delle persone invitate a partecipare al piano di anteprima del programma. L’incidente, secondo quanto reso noto dalla vittima, si sarebbe verificato in data 26 novembre. Nel forum di discussione dedicato alla sperimentazione del nuovo cosmo, la donna avrebbe dichiarato di essere stata palpeggiata all’interno della piazza principale che raccoglie la maggior parte dei consumatori al momento della connessione a Horizon Worlds. A rendere ancor più inquietanti i contorni della vicenda è stata la sua successiva ammissione: “C’erano altre persone presenti che hanno incoraggiato questo comportamento, facendomi sentire isolata”.

Il metaverso, un mondo quasi totalmente reale

Nella deposizione della propria accusa, la povera oppressa è stata ben attenta a non sminuire l’importanza della difficoltà in cui si è ritrovata; utilizzando più che propriamente termini che avrebbe impiegato anche nella realtà. La donna ha detto infatti d’esser stata “palpeggiata” quindi “toccata”, nonostante, nel metaverso, non sia effettivamente possibile essere suscettibili al senso del tatto. La stessa ha poi voluto annettere alla sua comunicazione un messaggio : “Le molestie sessuali non sono uno scherzo su Internet. Subire questi comportamenti in realtà virtuale aggiunge un ulteriore livello che rende il tutto più grave”.

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di Gabriele Nostro

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