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Milan, ecco cosa serve per rimontare l’Inter

La semifinale d’andata di Champions League fra Inter e Milan ha lasciato a bocca aperta anche i tifosi più impassibili. Dopo neanche 11 minuti di gara, i nerazzurri erano già sopra di due gol e hanno avuto un paio di occasioni importanti per chiudere il primo tempo sul 3-0. Nella ripresa il Milan ha provato timidamente a farsi vedere in avanti, riuscendo però solo a spaventare Onana.

Il ritorno si giocherà quindi con l’Inter in vantaggio di ben due reti. Adesso, gli uomini di Simone Inzaghi hanno ormai tutti i favori del pronostico e sono veramente vicini alla finale di Champions League. D’altra parte c’è anche da sottolineare che il Milan potrà contare sul ritorno di Rafael Leão, ma non solo. I rossoneri ormai non hanno più nulla da perdere, motivo che li spingerà a tentare il tutto per tutto.

Il primo tempo della partita d’andata è stato una vera e propria aggressione di Lautaro Martinez e compagni ai danni dei cugini milanisti, che per contro non hanno fatto praticamente nulla per arginare la foga offensiva dei rivali e sono usciti dalla gara già dopo il gol dell’1-0. Adesso mancano ancora 90 minuti (almeno) e il Milan deve trovare la forza di dimenticare l’andata per provare la rimonta contro un’Inter che è stata superiore sia sul piano del gioco che su quello fisico.

Denzel Dumfries e Theo Hernandez durante il derby di Milano (@Shutterstock)

L’aspetto tattico del Milan

Il primo punto, forse quello più importante, è stato l’esperimento in corso d’opera voluto da Pioli, causato dell’infortunio di Bennacer. Il centrocampista algerino ha dovuto dare forfait e al suo posto è entrato Messias, con Brahim Diaz che è passato a fare il 10 puro dietro Giroud. Il Milan si è così trovato con due soli giocatori di rottura, Tonali e Krunic. La coppia si è trovata costretta a subire costantemente la superiorità numerica del trio di centrocampo interista.

Col passare dei minuti, le distanze fra le due linee mediane dei rossoneri si sono allungate spaventosamente, permettendo all’Inter di poter gestire palla con tranquillità in quella zona del campo. Pioli aveva avuto, almeno negli ultimi mesi, il coraggio di tornare ad un centrocampo a tre e i risultati gli avevano dato ragione. Vedendola sotto questa luce, forse sarebbe stato meglio fare entrare Pobega al posto di Messias.

Al ritorno, e per il resto di questa stagione, Pioli dovrà fare a meno di Ismael Bennacer. Chissà se al ritorno vedremo ancora il 4-2-3-1 o se verrà scelto un altro sistema per cercare di arginare la superiorità dell’Inter nelle zone centrali del campo.

Il coraggio di prendersi le responsabilità

La partita d’andata è stata sicuramente difficile per il reparto offensivo del Milan, che nonostante tutto ha provato ad accendersi nella ripresa. Nonostante ciò, è sembrato che negli ultimi 20 metri di campo mancasse quello spunto, quella voglia di cercare l’uno contro uno col difensore. Paradossalmente l’unico a provarci è stato Origi, che queste partite sa come giocarle, tanto che dalla sua fiammata è nato il palo di Tonali.

Al ritorno, con tutta probabilità, sarà un’altra musica, almeno sulla fascia sinistra. Il ritorno di Leão dovrebbe far si che Dumfries si preoccupi più della fase difensiva che del resto, permettendo a Theo Hernández di spingere in avanti. Rimane il fatto che Leão, per quanto talentuoso, non può vincere una partita da solo. Serve più coraggio da parte dei compagni, specialmente quelli che in mezzo al campo dovrebbero cercare la palla verticale. Tonali e Krunic non l’hanno praticamente mai fatto, mentre Brahim Diaz solo a sprazzi.

Il risultato di tutta questa timidezza in fase di costruzione è stato l’isolamento involontario di Giroud, che l’altra sera ha toccato davvero pochi palloni. Il francese non è un attaccante alla Haaland, capace di estraniarsi dal gioco per fare male alla prima palla buona. L’attaccante rossonero ha bisogno di sostegno, di entrare nella manovra e di lavorare la preda prima di colpirla. Tutti fattori che sono mancati, un po’ per colpa dei compagni e un po’ per la bravura dell’Inter.

Milan (@Shutterstock)

La fase difensiva del Milan e la situazione fisica

Chiudiamo questa analisi con due parole sull’atteggiamento difensivo della linea a 4 schierata da Pioli. La coppia Kjær -Tomori è andata più che in difficoltà nel primo tempo. L’inglese ha infatti abboccato praticamente ad ogni finta di Dzeko, mentre il compagno di reparto non è riuscito a vincere neanche un duello con Lautaro Martinez. Un dato piuttosto eloquente questo, visti i circa 15 cm d’altezza in più del giocatore danese.

Il gol dell’1-0 nasce da un calcio piazzato e da un’invenzione pazzesca di Dzeko, anche se rimane più di qualche dubbio sull’affidamento della marcatura del bosniaco a Calabria. Nel gol del 2-0 si vede invece tutta la superiorità tattica del centrocampo a tre dei nerazzurri: pallone portato da sinistra, imbucata centrale per l’inserimento della mezz’ala opposta, che viene lasciata completamente sola dalla retroguardia milanista, e tiro in porta.

La situazione è migliorata sensibilmente con l’ingresso di Malick Thiaw e di Pierre Kalulu, due ragazzi che non avranno l’esperienza di Kjær ma che sotto il punto di vista fisico non le mandano a dire. Pioli è passato a gara in corso ad una specie di 3-4-3 che ha permesso al Milan di aumentare la densità in mezzo al campo e di prendere metri in fase di possesso. Una scelta che si è rivelata vincente, portando così il baricentro dell’Inter ad abbassarsi verso la porta di Onana.

La qualificazione si è allontanata da Milanello dopo la partita d’andata, ma c’è ancora qualche speranza per i rossoneri. Il ritorno di Leão sarà fondamentale non solo dal punto di vista tecnico, ma anche e soprattutto quello mentale. Il portoghese infatti mette in fiducia i compagni e riesce a pulire la giocata anche nelle situazioni più scomode. Per ribaltare la partita servirà poco meno di un miracolo, ma siamo sicuri che gli ultimi 90′ rimasti a San Siro non saranno privi di emozioni.

Rui Costa e Materazzi durante il Derby di Milano (dal Canale Youtube @FF KUTHAYALI)

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Alessandro Colepio

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