Un doloroso senso di deja-vù, è questo che hanno provato i giornalisti in sala stampa dopo la notizia sulle condizioni di salute di Sinisa Mihajlovic, che due anni e mezzo dopo, torna a combattere contro la leucemia: “Devo fermarmi, c’è il rischio che torni” le parole del mister del Bologna, sempre diretto e senza giri di parole.
È luglio 2019 quando il mister ex Milan da la notizia della sua malattia, la leucemia. Per la prima volta, prima del tecnico, si nota l’uomo e la sua debolezza, la sua paura; il Bologna, Bologna e tutta l’Italia sportiva si fermano per un momento, per essere vicini all’uomo Mihajlovic. Un ricovero repentino, i suoi giocatori e tifosi sotto la finestra della sua camera d’ospedale per incoraggiarlo, il ritorno in panchina, a sorpresa, per la prima di campionato, per far sentire la sua vicinanza ai giocatori, ai tifosi e alla piazza che l’ha sempre sostenuto. Ora la storia sembra ripetersi, ma sappiamo che Miha è sempre stato un guerriero: in campo, in panchina e anche qui.
Il Torino, il Napoli, l’Inter e la Lega Serie A hanno subito mandato tramite i canali social un messaggio di sostegno al mister. Un messaggio a cui sicuramente ne seguiranno altri per uno dei terzini più forti della storia della Serie A
Di Alessio Caruso
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