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Migranti nel Mediterraneo: due tragedie al largo delle coste italiane

di Denieli Freitas Nogueira

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Ancora una volta, il Mar Mediterraneo si è trasformato in uno scenario di morte. Due drammatici incidenti hanno scosso l’opinione pubblica: il primo riguarda il naufragio di un barcone avvenuto a 100 miglia dalla costa calabrese, e il secondo, il ritrovamento di 10 cadaveri nella stiva di una barca di legno. Le tragedie nel Mediterraneo continuano a crescere, con oltre 920 tra morti e dispersi solo nel 2o24, rendendola così, la rotta più letale del mondo.

Mediterraneo: una rotta letale

La prima tragedia si è verificata a circa 100 miglia dalla costa calabrese, dove una barca a vela con a bordo 66 migranti, tra cui 26 bambini, si è capovolta. La maggior parte dei passeggeri è tuttora dispersa, ma le ricerche continuano. La Guardia Costiera è riuscita a salvarne solo 12, di cui uno sarebbe deceduto poco dopo. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha espresso il suo dolore per questa ennesima tragedia nel Mediterraneo, sottolineando il bisogno di un aiuto concreto da parte dell’Europa.

La barca a vela era partita dalla Turchia e trasportava migranti provenienti da Iraq, Siria e Iran. Secondo l’ANSA, i sopravvissuti avrebbero raccontato che la barca aveva viaggiato per circa una settimana, cominciando ad imbarcare acqua già al terzo o quarto giorno.

A sud di Lampedusa, invece, 10 migranti sono stati trovati morti nella stiva di una barca di legno, probabilmente soffocati dai vapori di carburante. L’ONG Resqship, intervenuta per i soccorsi, è riuscita a salvare 51 persone e a recuperare i corpi dei deceduti. Secondo l’ANSA, i migranti avrebbero pagato 3.500 dollari per salire su quella barca di legno.

Secondo le testimonianze dei soccorritori di Reqship, la barca è stata trovata con il motore in panne e sovraffollata. Dopo aver constatato le condizioni critiche in cui versava l’imbarcazione, hanno subito salvato le persone sul ponte superiore, per poi scoprire, che non avevano fatto in tempo a salvarli tutti.

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