Attualità

Migranti a Guantanamo: coinvolti italiani, proteste negli USA

L’amministrazione Trump ha annunciato il trasferimento di 9000 migranti nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo Bay, in seguito alle proteste a Los Angeles. Secondo il Washinton Post, tra loro ci sarebbero circa 800 cittadini europei, inclusi alcuni italiani. Il Dipartimento di Stato ha chiarito che Guantanamo non sarà la “destinazione finale”, mentre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha smentito l’ipotesi di un trasferimento dei connazionali, garantendo la disponibilità dell’Italia a rimpatriare gli irregolari.

Los Angeles in rivolta: proteste e arresti di massa

@Pixabay

A seguito dell’annuncio del piano migratorio, manifestazioni e proteste si sono intensificate in diverse città americane, in particolare a Los Angeles. Nonostante il coprifuoco imposto dalla sindaca KarenBass, molti gruppi si sono radunati nelle aree vietate, portando la polizia a effettuare decine di arresti per violazione dell’ordine pubblico. Il Dipartimento di Polizia di Los Angeles ha confermato di aver avviato arresti di massa nelle zone interessate dai raduni, dichiarando l’emergenza per fermare vandalismi e saccheggi.

Trump schiera l’esercito e accusa i manifestanti

Durante un intervento alla base militare di Fort Bragg, il presidente Donald Trump ha usato toni durissimi contro i manifestanti. Ha promesso di “liberare” Los Angeles dalla violenza, annunciando l’uso di “ogni mezzo necessario” per riportare l’ordine. In questo contesto, ha autorizzato l’invio di 4.000 soldati della Guardia Nazionale e 700 Marines nella città, senza il consenso delle autorità locali. La mossa ha immediatamente suscitato la reazione del governatore della California, che ha denunciato l’iniziativa come incostituzionale e potenzialmente pericolosa, presentando ricorso a un tribunale federale per fermare l’impiego dell’esercito.

Nel frattempo, anche il governatore del Texas, ha annunciato il dispiegamento della Guardia Nazionale nel proprio Stato, dichiarando l’intenzione di sostenere la linea dura dell’amministrazione Trump nel contenimento delle proteste scoppiate in risposta alla nuova politica migratoria. L’escalation militare ha ulteriormente aggravato il clima di tensione sociale, già alimentato da dichiarazioni incendiarie e dalla crescente repressione nelle strade.

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Articolo di Biagi Linda

Fonte: SkyTg24

Redazione Network NCI

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