di Michele Messina
I videogiochi sono un medium capace di unire tutti i tipi di persone, ma per fronteggiare gli ostacoli dovuti alle disabilità, c’è chi fa un passo in più. E tra le compagnie che più si impegnano per abbattere queste barriere, c’è senza alcun dubbio Microsoft, che si è resa protagonista di una storia molto particolare.
L’Adaptive Controller di Microsoft
Già da qualche tempo, Microsoft ha reso disponibile il suo Adaptive Controller, pensato proprio per giocatori con dei particolari disturbi. Uno dei tanti ragazzi affetti da disabilità che rischiava di dover rinunciare alla sua passione è Chase, il giovane protagonista di questa storia.
Il ragazzo vive nel Regno Unito con la madre Nikki, anche lei appassionata di videogiochi. Il piccolo Chase è un grande appassionato della serie automobilistica Forza Horizon, ma dati i problemi di salute che lo affliggono, usare un controller normale è fuori discussione. Questa situazione gli ha così impedito di godere a pieno del suo titolo preferito, ma Microsoft ha cambiato le carte in tavola.
Proprio durante la giornata per la Consapevolezza sull’Accessibilità (21 maggio), racconta la madre su Twitter, una particolare valigetta è stata recapitata a casa di Chase e Nikki. E la sorpresa che si celava all’interno ha lasciato entrambi senza parole…
Il regalo per Chase
La valigetta conteneva una splendida sorpresa. All’interno infatti, come si vede anche in alcuni tweet pubblicati da Nikki sui social, vi era l’Adaptive Controller di Microsoft, assieme ad un joypad Xbox a tema Forza Horizon 5, coloratissimo e vistoso come il titolo a cui si ispira.
Grazie alle caratteristiche di questo particolare controller, il giovane Chase potrà personalizzare la propria plancia di comando in base alle sue esigenze; il pad adattivo di Microsoft gli permetterà inoltre di giocare con tutti i suoi titoli preferiti e di goderseli senza difficoltà. La casa di Remond si sta quindi rivelando sempre più attenta al mondo dell’accessibilità, ed è spesso attiva per migliorare l’esperienza di tutti i giocatori affetti da disabilità. Perché giocare è un diritto di tutti e va rispettato.
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