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Meteorite caduto sul balcone di due anziani a Matera: “Andava a 300 km/h!”

di Melissa Marocchio

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Il 14 febbraio scorso un “bolide luminoso” ha solcato i cieli della Basilicata e della Puglia. In quegli istanti gli abitanti, tra cui i due anziani protagonisti della vicenda, hanno sentito un forte botto. Si trattava di un meteorite di passaggio: tutti hanno iniziato da subito a cercare i frammenti dell’oggetto che è precipitato al suolo ad una velocità di 300 km/h!

Il meteorite sul balcone

Lo stesso giorno in cui è stata data la notizia del meteorite, due anziani si sono ritrovati sul balcone dei sassi e dei frammenti insoliti. La prima domanda è stata “e se appartenessero in qualche modo al meteorite caduto ieri? A confermare la scoperta è Prisma (Prima Rete Italiana Studio Meteore e Atmosfera): ciò che i due anziani hanno trovato apparteneva al cosiddetto meteorite di San Valentino.

Ulteriori ricerche di Prisma hanno permesso di appurare che l’oggetto celeste viaggiava ad una velocità di 300 chilometri orari prima di schiantarsi al suolo. Nell’impatto il meteorite ha scheggiato una piastrella dell’abitazione, che è situata fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci, poco più a nord di Matera.

Come riferisce Prisma, fino ad ora sono stati recuperati più di 70 grammi: 12 frammenti principali e altri frammenti più piccoli.

Le parole degli esperti

Grazie alle tre telecamere poste da Prisma a Castellana Grotte, Tricase e Vasto, gli esperti sono riusciti a ricostruire il percorso svolto dal meteorite: il “bolide luminoso” ha cominciato ad illuminarsi a circa 90 chilometri d’altezza per poi percorrere una traiettoria discendente con un’inclinazione di circa 60 gradi rispetto al terreno, muovendosi inizialmente a 16-17 chilometri al secondo da Bari verso Matera.

Questa fase del bolide è terminata a una quota di circa 22-23 chilometri, con una velocità di 3,7 chilometri al secondo. Anche la massa dell’oggetto è diminuita arrivando a 400-500 grammi. A questo punto il meteorite ha iniziato a cadere dritto per dritto verso il suolo, spostato leggermente dai venti.

Carmelo Falco, rappresentante del Project Office della rete Prisma e associato Inaf, e coordinatore delle ricerche sul campo, si occuperà dello studio dei frammenti ritrovati. Tutto il materiale raccolto, mediante un’accurata analisi, permetterà di classificare correttamente la meteora.

“Il ritrovamento è avvenuto a soli tre giorni dalla caduta – spiega all’ANSA Daniele Gardiol, astronomo dell’INAF di Torino e coordinatore nazionale della rete Prisma – e quindi si tratta di materiale freschissimo, non contaminato. I meteoriti hanno attraversato quasi inalterati i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema Solare e ritrovarne uno appena caduto come quello rinvenuto a Matera aiuta molto gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa”.

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