Metal Gear: cosa possiamo dire a riguardo, dopo 35 anni dalla nascita della storica saga?

Con il primo capitolo uscito nell’ormai lontano 1987, Metal Gear è ad oggi una delle saghe capostipiti dell’universo videoludico. Per omaggiare questi 35 anni di successo, noi di NCR abbiamo voluto ripercorrere i punti che l’hanno resa un fenomeno indiscusso…

Cos’è Metal Gear?

Prima di entrare nel vivo dell’articolo, è doveroso spiegare che cos’è Metal Gear e perché lo reputiamo così importante all’interno del panorama videoludico. Metal Gear è una saga di videogiochi di genere action-stealth, ideati dal game designer Hideo Kojima e sviluppati e pubblicati dagli studi Konami. All’interno della serie prenderemo il controllo di un soldato inviato a contrastare la più grande manifestazione del cosiddetto “Metal Gear”, un mecha bipede capace di lanciare missili nucleari da qualsiasi angolo del pianeta, senza che la posizione del lancio possa essere rintracciata. Queste caratteristiche la rendono così, a tutti gli effetti, l’arma più potente e pericolosa presente sulla Terra.

Questo è il preludio di ciò che vivremo all’interno di una saga dove i temi maturi, le atrocità di guerra, la libertà ricercata incessantemente dall’uomo, fanno da padrone. Vivremo la storia di un soldato, di un agente segreto, di un uomo… l’uomo che, come cantava David Bowie in “The Man Who Sold the World“, si fece beffa del mondo intero.

Ma perché la saga di Metal Gear è così importante nella storia dei videogiochi? Pubblicato per la prima volta in Giappone su MSX il 13 luglio del 1987, Metal Gear è di fatto la pietra miliare, l’inizio del genere stealth all’interno dei videogiochi, oltre ad essere l’esordio per uno dei più geniali game director degli ultimi anni, il sopracitato Hideo Kojima.

Big Boss: un’icona del mondo videoludico

Ma a cosa deve tutto il suo successo la serie di Metal Gear? Potremmo attribuire questo merito a due figure: un protagonista ricco di carisma e una mente geniale che ne tira le fila. Infatti, metà del merito di questo indiscusso successo è dell’iconico Big Boss, divenuto oggi uno dei simboli del mondo dei videogiochi. Lo vediamo nel ruolo di protagonista in Metal Gear Solid 3: Snake EaterMetal Gear Solid: Portable OpsMetal Gear Solid: Peace WalkerMetal Gear Solid V: Ground Zeroes e Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (prequel dei restanti capitoli della saga) e in quelli dell’antagonista in Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake.

Big Boss può essere considerato uno dei personaggi più complessi mai creati nella storia videoludica. Si tratta di un uomo che ha vissuto una evoluzione complessa, un’epopea, che lo stesso Hideo Kojima ha affermato essere ispirata alla celebre favola di Pinocchio, per via del rapporto padre-figlio che caratterizza l’intera saga. I giochi infatti non ci lasciano solo il ricordo di un “super” soldato, ma anche di un uomo attanagliato continuamente dai suoi ideali, più volte messi in dubbio, e dalla sua personale filosofia su come “giri” il mondo. Questa è evidente da frasi come:

“Non si tratta di cambiare il mondo… si tratta di essere se stessi, lasciando agli altri la libertà di fare la stessa cosa”.

Oppure anche:

“Li hai visti quei bambini, no? Ognuno di loro è vittima di una delle tante guerre che insanguinano il mondo. E ciascuno di essi sarà un ottimo soldato nelle guerre che verranno! Iniziare una guerra, gettare benzina sul fuoco dell’odio, provocare vittime… E poi salvarle, addestrarle e trasformarle in soldati per il prossimo conflitto.

Questo è il ciclo infinito della guerra! È un sistema assolutamente logico, che funziona alla perfezione nel nostro mondo, dove i conflitti non finiscono mai. E allo stesso modo, mantiene in vita il nostro scopo, la nostra ragione d’essere…”.

Hideo Kojima: il genio che ha reso la saga un fenomeno mondiale

Se Big Boss ha saputo conquistare i nostri cuori e le nostre menti, è proprio grazie al lavoro di Hideo Kojima se oggi la saga è così conosciuta e apprezzata nel mondo. Ad oggi si possono contare circa 37 videogiochi appartenenti alla saga di Metal Gear, tra collection, spin-off e capitoli non ritenuti canonici, ma l’idea del game director era quella di fermare la saga molto prima, trovando grande difficoltà nella ricerca di nuovi temi che potessero collegarsi a quell’universo narrativo.

Prendendo come esempio i soli sei titoli principali, vediamo come il focus si sposti in ogni capitolo su profonde tematiche differenti, e ciò avviene attraverso una parola chiave che va a fornire un piccolo input al giocatore. Le parole chiave che possiamo notare sono:

  • GENE: la convinzione che il destino di una persona sia già stabilito dal codice genetico;
  • MEME: lasciare alla nuova generazione che verrà tracce del proprio passaggio;
  • SCENE: la recitazione, persone intese come sfumature che si adattano al loro cammino a prescindere da chi siano;
  • SENSE: la volontà del soldato, la volontà del singolo uomo;
  • PEACE: la pace incessantemente cercata con qualsiasi mezzo;
  • RACE: il tema della razza e della terra natia, la responsabilità su di essa.

Il genio di Kojima venne però ampiamente ripagato quando, undici anni dopo il primo Metal Gear, venne pubblicato Metal Gear Solid (1998), con più di sei milioni di copie vendute e il titolo di “Migliore videogioco della storia” assegnato dalla rivista IGN.

Quando il gioco rompe la quarta parete

Metal Gear è anche apprezzato per una caratteristica che di certo non può passare inosservata; stiamo parlando della rottura della quarta parete. L’esempio più famoso riguarda la boss fight con Psycho Mantis, uno degli antagonisti presenti in Metal Gear Solid. Tra le innumerevoli volte in cui la saga di Snake stuzzica il giocatore e si rivolge direttamente a lui, la più iconica è sicuramente questa.

Il nemico, difatti, non solo leggerà la nostra memory card commentando il nostro gameplay in base al numero di salvataggi effettuati, ma anche i dati relativi ad altri prodotti Konami come Castlevania, Suikoden, Azure Dreams, mettendo in risalto la nostra passione verso la software house nipponica. Inoltre, valuterà anche il nostro modo di giocare, basandosi su quante trappole siamo riusciti ad evitare e quanti soldati nemici abbiamo neutralizzato fino a quel momento.

Ma non è finita qui; Pyscho Mantis potrà anche farci credere di aver cambiato canale, rendendo lo schermo interamente nero e lasciando solo la scritta verde HIDEO. Se utilizziamo un DualShock, ci imporrà di metterlo per terra così da poterlo muovere con il potere della sua mente, attivandone la vibrazione. Se non dovessimo capire subito il suo “trucchetto”, sarà il colonnello Campbell a suggerirci di inserire il controller nella seconda porta della PlayStation, in modo da impedire al nemico di leggerci nella mente ed evitare quindi tutti i nostri attacchi.

Curiosità

Prima di salutarvi, ecco qui una serie di curiosità sulla serie di Metal Gear per tutti gli appassionati e non:

  • Kojima ha usato i Lego per creare il design dei livelli di Metal Gear Solid;
  • In Metal Gear Solid i nomi di Snake e Otacon sono un tributo a 2001 Odissea Nello Spazio;
  • Solid Snake è stato creato traendo ispirazione da Cristopher Walken e Jean Claude Van Damme;
  • In Metal Gear Solid 3: Snake Eater sarà possibile sconfiggere il boss The End semplicemente non giocando per otto o più giorni. Infatti, quest’ultimo morirà di vecchiaia;
  • In Metal Gear Solid gli sviluppatori appaiono come fantasmi;
  • 1997-Fuga da New York ha avuto una forte influenza sulla serie di Metal Gear.

Come sempre vi ricordiamo di continuare a seguire Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie provenienti dal mondo del gaming.

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Ascanio M. de Lorenzo

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