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Medicina, gli amputano il pene per un errore nella diagnosi

di Enrico Tiberio Romano

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Un uomo affetto da sifilide ha dovuto avere a che fare con un più che spiacevole inconveniente relativo ad un intervento chirurgico eseguito nel 2018. Il paziente, infatti, ha intentato una causa al medico responsabile dell’operazione, per avergli impropriamente amputato il pene.

La causa del paziente “vittima” di un errore della medicina

Un intervento chirurgico perfettamente riuscito, ma l’operazione non andava sostenuta; è questa l’incredibile storia accaduta nell’aretino. La rimozione dell’organo genitale era stata disposta per curare una forma tumorale del tutto assente, che il paziente ha scoperto essere tale grazie ad esami istologici successivi. Motivo del contenzioso sarebbe la tardività di questi esami, che normalmente andrebbero eseguiti prima di un intervento di rimozione.

Come facilmente immaginabile ciò ha causato la rabbia del sessantottenne, che chiede un risarcimento. Il medico è imputato per lesioni gravissime, come riportato dal Corriere di Arezzo. In prima istanza il pm Laura Taddei aveva deciso di archiviare il caso, ma gli avvocati del paziente si sono rivolti al gip e dopo l’udienza tenutasi a fine 2022 il giudice Giulia Soldini ha optato per l’imputazione coatta del medico.

Le reali condizioni del paziente erano molto meno gravi: era affetto da una forma di sifilide curabile attraverso una terapia di farmaci, che non richiedeva l’uso della chirurgia.  L’errore della medicina potrà far sorridere qualcuno in prima istanza, ma è impossibile immaginare come ci si senta ad essere privati inutilmente della propria virilità.

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