Mastodon e social network (@Shutterstock)
Mastodon è un software di microblogging simile a Twitter che, dopo la mossa strategica di Elon Musk, ha registrato un’impennata di iscritti. Questo luogo virtuale è open source e si definisce unico per alcune proprietà distintive; andiamo quindi a scoprire di più a riguardo…
La piattaforma è nata sei anni fa in Germania, dall’idea dell’ingegnere informatico Eugen Rochko; da allora 4,5 milioni di utenti in tutto il mondo l’hanno scelta per le proprie attività di comunicazione. Di questi però, secondo le stime [Sky TG24], solo 1,3 milioni di persone sarebbero attive e 70mila lo sarebbero da pochissimo.
L’ultima ondata, composta probabilmente da “emigrati di Twitter” giunti per esplorare la nuova alternativa, fa ben sperare per il futuro di Mastodon, ora tornato alla ribalta.
Per cifre è parecchio distante dal rivale: a Twitter sono iscritti 237 milioni di utenti. L’offerta del servizio, comunque, potrebbe attrarre chi non fosse più d’accordo con le politiche del social “maggiore”.
In Mastodon non esiste la pubblicità; esso si sostiene grazie alle donazioni degli utenti. Il software è libero: non appartiene a big company, è consultabile da chiunque e non è regolato da algoritmi che favoriscono la crescita di un profilo piuttosto che di un altro. Per il resto non ci sono grandi differenze con il social dell’uccellino. Anche su Mastodon si “segue”, si “mette mi piace”, ma non si “twitta”, poiché si “squitta” post lunghi sino a 500 caratteri.
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