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Maradona, il mito immortale di “El Pibe de Oro”

di Timothy Cristian Belosi

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Il 25 novembre il mondo del calcio si ferma per ricordare una delle più grandi leggende della storia: Diego Armando Maradona. Il calciatore argentino nasce a Lanús nel 1960 e già a soli 16 anni compie i primi passi sui campi del calcio che conta… il resto è storia. El Pibe de Oro ci ha lasciati nel 2020 per un’insufficienza cardiaca, ma lo sport e soprattutto Napoli non lo dimenticheranno mai perché Maradona continuerà a vivere lungo le strade dei Quartieri Spagnoli e nel cuore di chi lo ha sempre amato.

A Napoli ci ha lasciato il cuore… e i capelli!

Il capoluogo campano è uno dei fulcri del culto di Diego Armando Maradona, come lo dimostra il celebre murales che lo raffigura. Nel centro antico della città è anche presente un bar che custodisce una reliquia ritenuta sacra. All’interno del Bar Nilo si trova una piccola teca dove è possibile ammirare una ciocca dei capelli dell’idolo partenopeo. Da quando il titolare, Bruno Alcidi, ha messo in mostra il suo cimelio, sono moltissimi i tifosi che arrivano da tutto il mondo soltanto per osservarlo.

Tutto inizia l’11 febbraio 1990, dopo la sconfitta del Napoli in casa del Milan per 3-0. Nonostante il risultato tutt’altro che soddisfacente, la serata regala un sogno a Bruno Alcidi. Il tifoso infatti si rende conto, durante il viaggio di ritorno, di condividere l’aereo insieme alla sua squadra del cuore. Gli occhi cascano senza ombra di dubbio su un’unica e sola persona: Maradona. Durante tutto il viaggio il suo sguardo rimane fisso sull’idolo argentino, ma è all’uscita che accade l’insperabile. Una volta fatti scendere i giocatori è il turno dei passeggeri e tra questi ritroviamo Bruno, che passa proprio accanto al sedile di El Pibe. Uscendo, scorge una macchia scura sul poggiatesta di Diego e subito si lancia ad osservare: sono proprio dei capelli. In men che non si dica tira fuori un sacchettino di cellophan dentro cui ripone il tesoro.

Da quel momento Bruno decide di allestire una piccola bacheca all’interno del suo bar, in modo da condividere con tutti quanti la reliquia ottenuta. Se prima era iniziato tutto quasi per scherzo, ora rappresenta un punto di ritrovo per tifosi, turisti e curiosi che vogliono fermarsi per onorare una leggenda del calcio… giusto il tempo di un caffè.

 

maradona

Celebrazione per Maradona (@Shutterstock)

Il curioso caso dei due orologi di Marad0na

Quando si parla di Diego Armando Maradona subito si pensa ad un personaggio eccentrico ed esuberante, dentro e fuori dal campo. Una delle curiosità più particolari che lo hanno sempre distinto è stata la sua abitudine nell’indossare due orologi, uno per polso. In molti pensavano che questo gesto potesse essere fatto per ostentare la propria ricchezza e sfoggiare orologi di valore. Quello che invece si nascondeva dietro a tutto ciò era semplicemente un gesto di amore per la sua terra nataleEl Pibe non aveva mai abbandonato la sua amata Argentina, motivo per il quale uno dei due orologi riportava il fuso orario del Sud America. In questo modo, nonostante l’immensa distanza che lo separava dalla famiglia, poteva restare connesso ai suoi cari.

Al di là di tutto, quella di Maradona era una vera e propria passione per gli orologi. Nel 2010 era addirittura diventato ambasciatore per Hublot, con i quali creò alcune edizioni speciali. Il modello per eccellenza fu il King Power Diego Maradona Limited Edition, orologio classico che riprendeva i colori dell’Argentina insieme all’iconico numero 10, firma della leggenda albiceleste.

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