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Madre Teresa di Calcutta: a 25 anni dalla morte riscopriamo la sua storia

di Francesco Ferri

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Madre Teresa di Calcutta è stato uno dei personaggi storici contemporanei più influenti. Il suo servizio per i deboli, la sua intraprendenza e la sua fede l’hanno mossa per tutta la vita. Fra le diverse cose fu fondatrice della Congregazione delle Missionarie della carità. Il suo operato, in particolare nella città di Calcutta, l’ha resa celebre in tutto il mondo e le ha fatto ottenere il Premio Nobel per la Pace nel 1979, la beatificazione nel 2003 e la santificazione nel 2016.

Gli inizi del suo percorso

Madre Teresa, il cui nome era Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, naque a Skopje in Macedonia del Nord il 26 agosto 1910. Fin da piccola ricevette un’educazione cristiana da parte della famiglia. A 18 anni, nel 1928 sentì di aver ricevuto la chiamata quindi prese la decisione di diventare suora. Per farlo si unì alle Suore di Nostra Signora di Loreto, a Dublino. Queste ultime seguivano gli insegnamenti di Ignazio da Loyola, eseguendo gli esercizi spirituali da lui indicati. Grazie alle meditazioni compiute durante questo periodo decise definitivamente di voler aiutare tutti gli uomini in difficoltà. Partì quindi in missione: venne inviata prima a Darjeeling, città situata ai piedi dell’Himalaia, dove, il 24 maggio 1929, ebbe inizio il suo noviziato. Qui poté aiutare i bambini più poveri delle comunità locali. Il 25 maggio 1931 pronunciò finalmente i voti religiosi e assunse il nome di Suor Teresa.

 

Francobollo dedicato a Madre Teresa (@Shutterstock)

L’arrivo a Calcutta

Fu in questo periodo, precisamente nel 1935, che la suora venne mandata in un istituto a Calcutta. Qui per la prima volta si confrontò con la povertà più dura, osservando situazioni incredibili e mai viste. Una grande fetta di popolazione viveva direttamente sui marciapiedi, all’addiaccio. Il livello igienico era tremendo, senza considerare le morti infantili in numero spropositato. Morivano talmente tanti neonati che i loro cadaveri venivano eliminati insieme alla normale spazzatura, senza fare distinzione. Tutto ciò inorridì profondamente Suor Teresa. Il 10 settembre 1946, durante la sua preghiera, disse di aver percepito un messaggio di Dio che la invitava a lasciare il convento e consacrarsi al servizio dei poveri. Dopo aver fatto richiesta direttamente alla Santa Sede le venne concesso di lasciare la clausura.

L’inizio della missione di Madre Teresa

Proprio dopo aver lasciato il velo nero delle suore di Loreto, Suor Teresa indossò per la prima volta un sari, indumento tipico delle donne indiane. Bianco candido bordato di azzurro, gli stessi colori della Vergine Maria. Qui iniziò la sua opera di bene, direttamente fra i poveri, a contatto con la sofferenza e il dolore. Dal 1949 in poi furono molte le donne, provenienti da tutto il mondo, interessate a seguire il suo esempio e nel 1950 Papa Pio XII autorizzò la creazione della Congregazione delle Missionarie della Carità. Da qui fu un continuo sviluppo di progetti e idee mirate al miglioramento della vita dei più deboli. Tutti i moribondi venivano accolti all’interno dei ricoveri gestiti della Congregazione. I più poveri ricevevano assistenza medica e sociale. In questi anni furono moltissime le donazioni ricevute da tutto il mondo, che sostennero concretamente i progetti di Madre Teresa. Nel 1979 riceve il prestigiosissimo Premio Nobel per la Pace. In questa particolare occasione rifiutò il banchetto cerimoniale per i vincitori e chiese che i 6000 dollari di fondi fossero versati per i poveri di Calcutta.

 

Le sorelle del movimento missionario creato da Madre Teresa (@Shutterstock)

 

La fine della sua vita e l’eredità lasciata ai posteri

Madre Teresa continuò il suo fondamentale operato per tutta la vita: negli anni ’80 arrivò a fondare circa 15 Case della Carità all’anno, in moltissimi paesi. La sua opera di bene non aveva limiti e ciò era riconosciuto dall’opinione pubblica internazionale che la osservava con gioia e ammirazione. Purtroppo, verso la fine degli anni ’80, alcuni problemi di salute la colpirono. Soffriva di artrite reumatoide e un infarto la colpì nel 1989. In quest’occasione le applicarono un peacemaker. Nel 1992 si ammalò di polmonite e in seguitò sviluppò altri problemi cardiaci. Subì diversi ricoveri in ospedale fino al 5 settembre 1997 data in cui si spense a Calcutta. In seguito alla sua morte fu immediato il cordoglio unanime di tutto il mondo. Papa Giovanni Paolo II emanò una deroga speciale che permise di iniziare il processo di beatificazione a soli due anni dalla morte, conclusosi nel 2003. Fu altresì santificata nel 2016, proprio grazie alle opere che svolse in vita.  La missione che portò avanti è oggi proseguita da tutte le migliaia e migliaia di persone che si sono ispirate alle sue opere per rendere il mondo un posto migliore.

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