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House of the Dragon Episodio 3, la recensione: The Second of His Name

di Andrea Antinori

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Nelle prime ore del 5 settembre è arrivato il terzo episodio di “House of the Dragon“, serie prequel di “Game of Thrones“, incentrata sulla casata Targaryen. Attualmente l’episodio è disponibile su Sky e Now, piattaforme dove sono già disponibili i primi due episodi e dove verranno mandati in onda quelli restanti.

House of the Dragon: The Second of His Name

Il nuovo episodio ci accoglie con la “nuova” sigla che abbiamo già potuto conoscere nell’episodio precedente. La prima scena ci delizia con uno spettacolare combattimento in notturna, con la “guerra delle Stepstones”, dove vediamo il drago di Daemon Targaryen, Caraxoes, mostrarsi in tutta la sua pericolosità. Ci spostiamo poi verso Approdo del Re, dove, sempre grazie ai dialoghi, capiamo che sono passati circa 3 anni dallo scorso episodio. Il matrimonio tra Viserys Targaryen e Alicent Hightower ha portato alla luce un nuovo figlio maschio, Aegon II. La trama di questo episodio gira intorno al possibile ruolo futuro di Aegon nella sua dinastia e di conseguenza a quello di Rhaenyra.

 

House of the Dragon

Episodio 3, la recensione

Anche questo episodio ha un ritmo più lento rispetto al pilot. Ciò non implica che non intrattenga. Qui capiamo meglio la mentalità e gli scopi di molti dei personaggi; le alleanze e i rapporti tra i vari protagonisti. I personaggi che ne escono meglio da questo episodio sono ancora Rhaenyra e il Re Viserys Targaryen, che sono coloro che, nonostante le alte cariche pubbliche che si ritrovano ad occupare, hanno un maggiore senso di umanità.

Nonostante sia una puntata molto politica, non manca l’azione, che qui ritorna in pieno stile “Game of Thrones“. Nella sequenza finale assistiamo alla fine della “guerra delle Stepstones”, con combattimenti molto cruenti e violenti e draghi che risultano magnifici come sempre. Ma colui che ne esce vincitore è sicuramente Daemon Targaryen. In questo combattimento dimostra tutta la sua capacità bellica sia da stratega che da guerriero, nonostante a volte si rischi di far sembrare la fazione opposta troppo debole.

Buona la CGI, usata solamente nella rappresentazione dei draghi e in qualche sfondo. Si riconferma confusionario la scelta stilistica nel rappresentare i time-skip, ovvero tramite dialoghi e senza nessun tipo di scritta. La narrazione ha un ottimo ritmo. Rimane di alto livello anche il cast, con tutti gli attori che mostrano di essere entrati a pieno nel ruolo. Un peccato considerando che nelle prossime puntate la maggior parte di esso dovrebbe cambiare per via di un time-skip davvero importante. Come sempre sono apprezzate le inquadrature e le scelte registiche che riprendono lo stile di “Game of Thrones“.

House of the Dragon” è composta da dieci episodi che andranno in onda a cadenza settimanale su Sky e Now. Vi lasciamo qui sotto il trailer della serie.

 

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