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Lo Hobbit: libro contro film, chi ha la meglio?

di Redazione NCI

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Sia nel 1937 con Tolkien, che nel 2012 con l’adattamento cinematografico di Jackson, Lo Hobbit ha sempre saputo come meravigliare gli spettatori, dai più grandi fino ai bambini, con il suo fantastico mondo pieno di creature mitologiche e abitanti di tutte le taglie.

Vogliamo fare un confronto tra la versione cartacea, con la quale Tolkien introdusse per la prima volta al pubblico il mondo de “Il Signore degli Anelli”, e la trilogia cinematografica adattata da Peter Jackson, che adattò anche “Il Signore degli Anelli” a inizi anni 2000. Essendo un confronto, possibile allerta SPOILER!

Principali differenze

La principale differenza tra le due versioni è sicuramente la lunghezza. Il lavoro più difficile era sicuramente quello di tirare fuori una trilogia cinematografica da un libro con poco più di 340 pagine. Difatti Jackson è dovuto andare molto di immaginazione e inventare storyline e personaggi per allungare il minutaggio. Come il personaggio di Tauriel interpretata da Evangeline Lilly, o come il maggior antagonista nelle pellicole, Azog il profanatore, inesistente nelle prime versioni. Così come i nemici della compagnia non sono gli orchi, ma, sempre nelle prime versioni dell’opera, sono i goblin, dato che inizialmente Tolkien non considerò di ambientare la storia nella terra di mezzo. Essi furono rimpiazzati dagli orchi solo dopo l’uscita de “Il Signore degli Anelli”.

Lo Hobbit

A un certo punto della storia, in entrambe le versioni, Gandalf abbandona la compagnia all’ingresso di Bosco Atro. Nel libro ci viene accennato solo alla fine cosa sia andato a fare. Nei film invece ci viene mostrato che lui si ritrova con Elrond, Saruman e Galadriel perché sentono la presenza oscura di Sauron.

Ma una delle più grandi differenze è il modo in cui viene narrata la storia. Nella trilogia cinematografica essa è incentrata più su Thorin che sul nostro caro Bilbo, rendendolo quasi un personaggio secondario. Tolkien invece, ne “Lo Hobbit” si assicura che il lettore capisca che il protagonista è Bilbo, non Scudodiquercia.

Il rapporto che si crea tra i vari membri del gruppo, come il rispetto che i nani portano verso lo hobbit che aumenta ogni giorno che passa del loro lungo viaggio, sono cose ben approfondite nel libro e che vengono quasi totalmente trascurate nel film.

Dei punti a favore per la trilogia sono la gestione dell’Arkengemma e per la battaglia delle cinque armate. La pietra anche conosciuta come cuore della montagna ha una storia più approfondita e che aggiunge una motivazione in più alle azioni di Thorin verso Bilbo prima della battaglia. Ma la più grande mancanza che ha il libro è ovviamente la colonna sonora, che per ovvi motivi, non è presente.

Lo Hobbit

Aggiunte gradite e non

Peter Jackson, per arrivare a fare un progetto che comprendesse una trilogia completa, ha dovuto spremere per bene il libro originale di Tolkien, ma nonostante ciò ha dovuto comunque aggiungere storie e personaggi usando solamente la sua immaginazione. È un esempio il personaggio di Tauriel. Aggiunta principalmente per la totale mancanza di personaggi femminili nella versione originale. A sua volta anche Legolas, che i fan hanno imparato ad amare con “Il Signore degli Anelli”, viene aggiunto per dare un senso di continuità tra le due trilogie.

Neanche Elrond, Saruman e Galadriel sono presenti nel libro, ma vengono proposti per creare l’adattamento dell’attacco a Dol Guldur, dove essi hanno un primo scontro con Sauron. Radagast anche è un’aggiunta nel film. Inizialmente lo troviamo nell’opera “The History of The Hobbit: Volume I: Mr. Baggins”, un volume dove si trovano alcune bozze della versione finale del libro. Peter Jackson decise infine di aggiungerlo lo stesso nella sua versione e anche di assegnargli un ruolo chiave.

Armate o eserciti?

Per la battaglia che da il titolo al terzo capitolo della trilogia cinematografica le differenze, per la versione italiana, partono dal titolo. La battaglia delle cinque armate contro La battaglia dei cinque eserciti. L’esecuzione rende meglio per il lungometraggio. Nel libro, difatti, la battaglia viene interrotta appena il nostro hobbit protagonista perde i sensi. Nel film, invece, è la perfetta conclusione di tutti i personaggi introdotti nel corso della trilogia. Possiamo vedere lo scontro finale tra Azog e Thorin, che rende molta più giustizia alla morte del capo di nani, troppo affrettata nella versione cartacea.

Sono ben gestiti anche i personaggi e i rapporti tra essi aggiunti da Jackson, come la conclusione della storia tra Tauriel e Fili, che si conclude con la morte di quest’ultimo, rimanendo così, almeno parzialmente, fedele al libro. Anche Legolas è ben contestualizzato, anche se in alcune scene sembra che sia più forte di quello che realmente è.

Lo Hobbit

Lo Hobbit: Conclusioni

Come premessa c’è da dire che entrambe le versioni sono ottime e sono perfette per il loro scopo. Il libro fa da introduzione al mondo cartaceo creato da Tolkien. I film invece sono degli ottimi prequel a il più grande e famoso “Il Signore degli Anelli“. Entrambi hanno i loro pregi e i loro difetti e, nonostante la storia è la stessa, sono due progetti molto differenti.

Quindi, alla domanda “è meglio il libro o il film?” la risposta è: entrambe. Ambedue le versioni vi piaceranno per motivi differenti, e starà a voi decidere quale è la migliore tra le due, in base ai vostri gusti. Ovvio che, se sete dei fan accaniti dei romanzi, storcerete però parecchio il naso alla visione dei film, viste le parecchie pesanti differenze per “allungare il brodo”.

Pro Film

  • Colonna sonora
  • Ambientazione
  • La battaglia delle cinque armate

Pro Libro

  • Legame spettatore-personaggi
  • Gestione di Bilbo Beggins e degli altri personaggi
  • Modalità di narrazione

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di Andrea Antinori

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