di Loris Carbone
Proprio come il Pinocchio della fiaba di Collodi, anche in Lies of P il protagonista può mentire, ovviamente a discrezione del giocatore. Indipendentemente dal finale che otterremo, dopo i titoli di coda assisteremo ad una cutscene che ci lascia indizi molto chiari sull’evoluzione della trama. Analizziamo il significato di questo intrigante filmato, che apre ad ipotesi molto interessanti per il futuro dei titoli di Neowiz.
Lies of P: la scena post-credits è più esplicita di quanto sembra
La trama e lo storytelling di Lies of P sono sicuramente tra i punti di forza della produzione, riuscendo a trovare il giusto bilanciamento tra narrazione implicita ed esplicita. Una sequenza che ha fatto discutere molto per la sua ambiguità è quella post-credits anche se, in realtà, Neowiz potrebbe essere stata più diretta di quanto sembra.
Il filmato inizia con Paracelsus, alchimista che durante la storia incontriamo col nome di Giangio, che parla al telefono mentre è in viaggio su un treno. Dall’altro capo del telefono c’è una voce femminile, alla quale Paracelsus comunica i risultati dell'”Esperimento Krat“, dichiarando di aver trovato qualcosa di interessante che richiede ulteriori osservazioni, poiché ritiene di aver trovato una nuova forma di vita eterna. Poco prima di concludere il dialogo, promette che quando tornerà è sicuro di trovare una delle loro “chiavi“, nominata poi Dorothy. Di seguito Dorothy appare sullo schermo, mentre passeggia sul tetto di un edificio di Krat. Improvvisamente si ferma e questa bambina, vestita principalmente di rosso, sbatte 3 volti i tacchi uno contro l’altro.
Dorothy sarà la protagonista del prossimo titolo di Neowiz?
Considerando il colore delle scarpe indossate da Dorothy ed il suo nome, si tratta indubbiamente del personaggio di Il meraviglioso mago di Oz, f”iaba” che, insieme a quella di Pinocchio, è di pubblico dominio e praticamente immortale. Il personaggio della fiaba è infatti anche in grado di teletrasportarsi urtando 3 volte i tacchi uno contro l’altro. Questo spiegherebbe anche come Paracelsus non sia riuscito ad acciuffarla e come sia arrivata lì. E come conferma decisiva c’è uno dei libri appoggiati sul tavolo di fronte il quale Paracelsus è seduto che, verso la fine, è messo bene a fuoco. La copertina difatti è la stessa della primissima edizione di Il meraviglioso mago di Oz, del 1900.
L’intento di Neowiz sembrerebbe quindi quello di creare come un “fiabe-verse” nel quale le vicende di diverse fiabe tra quelle più celebri si intrecciano sotto un’interpretazione diversa da quella alla quale ci siamo abituati.
Vi sembra un’idea originale? E soprattutto, concordate con questa ipotesi oppure siete ancora scettici? Fatecelo sapere su Nasce, Cresce, Respawna e continuate a seguirci per altre news videoludiche.
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