di Francesco Ferri
Nel mondo esistono culture e tradizioni diametralmente opposte. I gusti, le preferenze e i sapori dei popoli cambiano in base alla zona geografica e alle differenti culture. In ogni Paese, la storia e la cultura di un popolo passano anche attraverso i cibi tradizionali e non. In particolare, in giro per il globo, si trovano delle pietanze decisamente sopra le righe o quantomeno bizzarre secondo la nostra concezione culinaria. Vediamo insieme alcuni dei piatti più strani al mondo, direttamente dalle liste stilate da Wired e Skyscanner…
Asia
Sono molti i piatti gustati in paesi asiatici che a un consumatore occidentale potrebbero far inorridire: dai classici “A-ping”, ossia tarantole fritte, agli insetti vari come cavallette o scorpioni serviti come street food nei mercati locali. Vi è poi “l’uovo centenario“, specialità della cucina cinese che prevede la fermentazione di un uovo per circa cento giorni in una miscela di argilla, cenere, sale e calce viva, capace di offrire all’alimento una colorazione nero-grigiastra letteralmente unica. Vi è poi il “Balut”, tipico del sud-est asiatico: un uovo di anatra o gallina fecondato che viene bollito poco prima della schiusa. L’embrione al suo interno è già quasi completamente formato. Probabilmente, fra gli alimenti più lontani dalla nostra concezione, però, appare il “Boshintang”, zuppa tipica della Corea del sud che annovera fra i suoi ingredienti la carne di cane. Proprio per questo è sempre più difficile trovarlo nei menù dei ristoranti.
Africa
Nel continente africano sono diverse le pietanze particolari e che possono apparirci come aliene. Fra le più famose sicuramente vi è la tradizione di gustare il latte con il sangue, sopratutto in alcune tribù come i Masai. La mucca è ritenuta una risorsa importantissima e non va sprecato nulla dell’animale, ecco perché il suo sangue è mescolato con il latte per offrire molto nutrimento durante la siccità o nei periodi in cui non c’è possibilità di trovare altro cibo. Abbastanza bizzarro anche il “Bruchi mopane” ovvero i bruchi delle farfalle Saturnidi, fonti di proteine per molti abitati dell’Africa. I bruchi vengono bolliti o essiccati al sole, per poi essere serviti anche nei ristoranti.
America del sud
Passando all’America del sud fra le pietanze molto particolari possiamo trovare il “Cuy“, tipico del Perù. Quest’ultimo è il porcellino d’india arrostito! In Messico si apprezzano molto le “Escamoles“, anche chiamato “caviale messicano“. Si tratta di larve di formica commestibili. Niente male anche le “Nopales“, sempre del Messico, ossia le pale di cactus, molto spesso servite come ripieno per i tacos. Per concludere anche qui vengono consumate abbondantemente come snack le “Chapulines” ossia cavallette tostate e condite con aglio, sale e lime.
America del nord
Spostandoci nel continente settentrionale delle americhe non possiamo evitare di apprezzare i curiosi piatti della cucina USA: il gustoso bacon ricoperto di cioccolato fondente o al latte oppure i serpenti che in Texas vengono cotti al BBQ. C’è poi “l’Head cheese” ossia una sorta di gelatina da tagliare a fette a base di frattaglie di maiale e spezie, molto simile alla “testa in cassetta” servita qui in Italia. Ma anche il Canada si difende bene con la “Flipper pie“, un pasticcio di carne a base di pinne di foca.
Oceania
L’Australia è famosa per la carne di coccodrillo e di canguro, ritenute entrambe vere prelibatezze del Paese. C’è poi il “Witchetty grub” ossia delle grosse larve di falena che vengono consumate crude o cotte. Mentre a Palau potreste apprezzare la zuppa di pipistrello, dove la carne dell’animale viene privata di peli e altre parti, a differenza della versione che si può trovare in certi paesi asiatici dove viene consumato intero, completo di ali, denti, peli e artigli.
Europa
Ora arriviamo nel nostro continente, dove non mancano piatti abbastanza particolari e senza dubbio per stomaci forti: come l’“Haggins” scozzese, un insaccato tradizionale con interiora di pecora, cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie o il “Black pudding“, tipico della Gran Bretagna. Anche quest’ultimo è un insaccato a base di sangue, strutto di maiale e cereali. In Islanda, invece, avreste modo di apprezzare l'”Hákarl“, la carne di squalo fermentata. E perché non provare le frittelle di sangue tipiche di Svezia e Finlandia, dove al posto del latte, per preparare questi particolari manicaretti, si usa del sangue fresco.
E in Italia?
Nonostante per noi alcuni piatti possano apparire tradizionali e “normali” ci sono pietanze che potrebbero davvero far accaponare la pelle a tanti stranieri. Ad esempio il “Casu Marzu” anche conosciuto come “formaggio con i vermi” tipico della Sardegna. Oppure ‘Mpanatigghi, tipici della Sicilia, in particolare di Modica, sono biscotti dolci ripieni di un composto di carne di manzo, mandorle, noci, zucchero, cannella e chiodi di garofano. Ma non solo: pensiamo alla Stigghiola, street food a base di interiora o il Formaggio di fossa, stagionato per tre mesi in fosse dalla forma ovale, scavate nella roccia o nel tufo. Ma anche le più banali animelle o l’insalata di nervetti possono sembrare molto bizzare a degli stranieri abituati ad altre pietanze. E voi? Assaggereste qualcuno di questi piatti?
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