Passiamo in terra inglese dopo un dominio quasi tutto spagnolo. Il Manchester City dell’annata 2017/18 ottiene la sua consacrazione assoluta come uno dei club più grandi del mondo. Alle redini della squadra c’era il solito Pep Guardiola, che grazie ad un budget praticamente illimitato, rafforzò ancora di più una squadra che, già all’epoca, era di livello assoluto. In estate arrivarono Benjamin Mendy, Walker, Ederson e Bernardo Silva. A gennaio arrivò anche Aymeric Laporte a completare la difesa, formata da Stones e dal capitano Kompany. In mediana, entrò nel club dei migliori centrocampisti al mondo De Bruyne, grazie alla sua creatività e alle sue straordinarie prestazioni. Davanti, un Agüero freddo come non mai, pensava a mandare in porta i palloni serviti da Sané e Sterling.
Il City dominò il campionato, offrendo un gioco spumeggiante; in Inghilterra non sembrava esserci nessuno capace di fermare l’avanzata dei Citizens. A fine anno vinsero il campionato siglando il record per numero di punti (100), gol segnati (106), numero di vittorie (32) e distacco sulla seconda (ben 19 punti). Ironicamente, è proprio il Liverpool di Klopp ad arrivare secondo, nonostante in Champions siano stati i Reds ad eliminare Guardiola e i suoi; saranno poi proprio loro a mettere fine al dominio del City, due anni dopo.
Come detto prima, furono gli uomini di Klopp a “scippare” il titolo al City nella stagione 2019/2020. Nell’annata 2018/19, invece, le cose andarono diversamente. In Inghilterra si assistette ad una sfida a due che ha dell’incredibile: le due squadre non mollarono un centimetro, e a spuntarla fu la squadra di Guardiola solo all’ultimo. 98 punti a 97, una classifica finale incredibile segno di due club che smembrarono letteralmente il campionato. E anche se 97 punti in genere sono più che sufficienti a vincere un trofeo, stavolta non bastarono…
Poco male però: il Liverpool si consolò vincendo la sua sesta Champions League, e siglando un record per una squadra inglese. E lo fece da grande squadra, vendicando la sconfitta pesante con il Real Madrid nella stagione precedente. Quell’anno, ad Anfield arrivarono Alisson, van Dijk, Keita e Fabinho, che completarono una rosa già super competitiva. Memorabile la rimonta contro il Barcellona, una delle partite più belle della storia del calcio: il Liverpool riuscì a rovesciare il 3 a 0 dell’andata con un incredibile 4 a 0 in casa, nonostante le assenze di Salah e Firmino. Le doppiette di Origi e Wijnaldum stesero i blaugrana e regalarono un’inattesa finale al Liverpool, che superò 2 a 0 il Tottenham in una sfida tutta inglese, e tornò a trionfare in Europa.
La squadra di Klopp era un autentico capolavoro manageriale, formata da giocatori di grande tecnica e agonismo che riuscirono a superare l’avversario su tutti i livelli. Non c’è da sorprendersi nel pensare che tutt’ora, il Liverpool è una delle migliori rose d’Europa, e che ogni anno lotta fino in fondo in ogni competizione. Il merito, però, è in gran parte da attribuire ad una ottima gestione societaria, che ha creato le basi per un progetto vincente, sia a breve che a lungo termine.
Passiamo infine in Germania, per la squadra più recente di questa lista. Il Bayern Monaco del 2019/20, capace di portare a casa non solo il Treble, ma addirittura il Sextuple, è insieme al Real Madrid di Zidane una di quelle squadre che in Inghilterra definirebbero “unplayable“. Una macchina da gol, capace di trovare sempre il modo di fare male all’avversario. Dopo l’esonero di Kovac nel novembre 2019 e l’arrivo di Hansi Flick non ci fu nessuno capace di fermare i bavaresi.
In porta un Neuer di nuovo sui livelli degli anni d’oro, protetto da Boateng e Alaba. Sulle fasce, Kimmich era un centrocampista aggiunto, e Alphonso Davies seminava il panico. Thiago e Goretzka equilibravano la squadra; Coman, Gnabry e un sempreverde Müller erano i tenori d’accompagnamento di Robert Lewandowski, che durante questa stagione, segnò 15 gol in Champions League, e stabilì la più lunga striscia realizzativa della storia di questa competizione. In Germania non ci fu resistenza, e tantomeno in Europa: l’incredibile goleada per 8 a 2 al Barcellona nei quarti di finale ammutolì tutti i tifosi del mondo. In semifinale, venne spazzato via anche il Lione, e il PSG si arrese in finale per 1 a 0, grazie al gol vittoria firmato da Coman. Difficilmente nella storia si sono viste squadre così dominanti, capaci di far sentire l’avversario impotente su tutti i piani.
Se volete rimanere sempre aggiornati sulle notizie provenienti dal mondo del calcio, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.
di Alessandro Colepio
Potrebbero interessarvi anche:
L’universo di Dune, con la sua complessità e la sua profondità, continua a espandersi. La…
Un intenso e lungo lavoro del nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria di Palermo, con…
Dopo diversi giorni di indiscrezioni e anticipazioni, Sony ha finalmente svelato le offerte del Black…
Dopo un lungo iter parlamentare, la riforma è pronta. Il nuovo Codice della strada introduce…
Lucasfilm è ufficialmente al lavoro su una nuova trilogia di Star Wars, un progetto che…
La guerra russo-ucraina va avanti da più di due anni. Negli ultimi giorni, il presidente…