di Alessandro Colepio
Barcellona 2014-2015
Torniamo in casa blaugrana. Dopo il trionfo del 2011 e l’addio di Guardiola, i catalani avevano perso la brillantezza del loro gioco, e di conseguenza, terreno sia in terra spagnola che in Europa. Con l’arrivo di Luis Enrique in panchina, però, il Barcellona risorse come una fenice dalle ceneri. E lo fece, innanzitutto, con un grandissimo mercato.
Arrivarono in Catalogna nomi nuovi, che portarono aria fresca alla rosa, con Ter Stegen fra i pali e Rakitic a centrocampo. Proprio il croato disputò la miglior stagione della sua carriera, sostituendo alla grande un ormai avanti con l’età Xavi, affiancando Iniesta e Busquets. La vera rivoluzione, però, arrivò in attacco.
Oltre alla certezza Messi e ad un giovane Neymar arrivato l’anno prima, il Barcellona portò al Camp Nou anche il bomber del Liverpool Luis Suarez. Questo tridente tutto sudamericano, passato alla storia come MSN, portò gli uomini di Luis Enrique ad uno storico Treble. I tre furono davvero inarrestabili: talento, fantasia, classe, velocità e tanti, tantissimi gol. Per molti, il miglior trio della storia.
Questo Barcellona, seppur diverso da quello di Guardiola, riportò a casa la Champions League nella famosa notte di Berlino, in cui i blaugrana superarono la Juventus per 3 a 1. E negli occhi di tanti appassionati rimangono ancora le magie della banda Messi–Suarez–Neymar.
Juventus 2014/2015
Entra in lista la Juventus come unica squadra italiana. Dal 2011 al 2020 la Juventus ha dominato il campionato di Serie A, vincendo ben 9 Scudetti di fila. In campo europeo, la squadra bianconera ha raggiunto la finale ben due volte, nel 2014/15 e 2016/17, entrambe sotto la gestione di Allegri. Noi abbiamo scelto l’anno della prima finale, perché dal nostro punto di vista, questa Juventus aveva qualcosa in più.
La formazione titolare era composta dall’eterno Buffon dietro a due fra Bonucci, Barzagli e Chiellini; a destra c’era Lichtsteiner, mentre a sinistra Evra. In mediana, quello che forse era uno dei migliori reparti di centrocampo d’Europa, composto da Pirlo, Marchisio, Pogba e Vidal. In attacco, i bianconeri schierarono il duo formato da Tevez e Morata. In Serie A non c’era storia, e nessuno riuscì a interrompere il dominio juventino. In Champions League, la Juventus eliminò il Borussia Dortmund, il Monaco e il Real Madrid, e si arrese solo al Barcellona: i bianconeri recuperarono il vantaggio blaugrana nel secondo tempo, e dopo essere andati di nuovo in svantaggio ci provarono fino all’ultimo, prima di capitolare definitivamente al 90′. Anche se non riuscirono a riportare a Torino la Coppa più ambita, quei giocatori sono ancora ricordati con molto affetto dai tifosi, a sottolineare la grande qualità di quella rosa.
Real Madrid 2016/2017
Scegliere una squadra del Real Madrid nel triennio 2015-2018 non è affatto semplice. In questi anni, sotto la gestione Zidane, infatti, i blancos vinsero tre Champions League di fila, e lo fecero con la stessa squadra. Scegliamo però quella dell’annata 2016/17, perché riuscì a portarsi a casa sia il campionato, che la massima competizione europea.
In quell’anno, il Real Madrid era una squadra praticamente imbattibile, che in ogni ruolo aveva uno dei migliori giocatori al mondo: partendo dalla coppia difensiva Ramos–Varane, passando per un Marcelo in versione tuttocampista, a supporto del maestoso trio Casemiro–Modric–Kroos a centrocampo. In attacco, si alternavano un discontinuo Bale ed un incredibile Isco, che insieme al titolarissimo Benzema, si mettevano al servizio di un Cristiano Ronaldo letale come non mai. Il portoghese segnò “solo” 12 gol in Champions, ma ne mise a segno 10 nella fase finale della competizione: Bayern Monaco, Atletico e di nuovo la Juventus si inchinano di fronte ad un giocatore e ad una rosa troppo superiori da tutti i punti di vista, capaci di bissare il successo europeo dell’anno prima e ripetersi anche nella stagione successiva.
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