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La US Navy sta studiando i leoni marini e i delfini… con i videogiochi!

di Riccardo Rizzo

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Molti potrebbero considerare i videogiochi come una passione o un hobby esclusivo degli esseri umani. Eppure, di recente la Marina Militare degli Stati Uniti ha diramato un comunicato stampa dove afferma che sta allenando dei mammiferi marini a videogiocare.

I leoni marini di San Diego e la passione per i videogiochi

In un recente comunicato stampa condiviso dalla Marina Militare degli Stati Uniti, la United States Navy ha affermato di star allenando dei leoni marini e dei delfini a giocare con i videogiochi. In particolare si fa riferimento a Spike, un leone marino che è “il più accanito giocatore in un recinto marino che galleggia nella baia di San Diego”. A Spike piace pescare, riposare e giocare con un sistema di gioco progettato proprio dagli scienziati della Marina per addestrare e allenare i mammiferi marini.

I leoni marini di San Diego fanno infatti parte di un progetto gestito direttamente dalla US Navy Marine Mammal Program, che mira appunto ad addestrare i mammiferi marini a svolgere vari compiti, tra cui quello di videogiocare. L’organizzazione, infatti, ritiene che i giochi offrano un “arricchimento cognitivo” e mantengano gli animali più felici e in salute.

Uno di questi giochi è un semplice labirinto, dove Spike deve sfruttare il cursore per raggiungere l’uscita. Il comunicato della marina lo descrive così: “Sul ponte del recinto marino, è puro divertimento: Spike usa il suo muso per premere un pulsante e manovrare un cursore attraverso un labirinto. I suoi occhi seguono il cursore con estrema concentrazione. Quando taglia il traguardo, noi applaudiamo e il suo addestratore lo premia con delle aringhe. La gioia nel contatto visivo tra lui e il suo addestratore mentre festeggiano un lavoro ben fatto – Spike con la sua danza laterale e i suoi guaiti di vittoria – è palpabile e contagiosa. Si volta verso lo schermo e si posiziona per vincere la prossima partita”.

Per raggiungere questi risultati Spike si è allenato per tre anni, durante i quali ha svolto delle sessioni (volontarie probabilmente) anche senza il rinforzo positivo delle aringhe. In questo periodo ha apparentemente mostrato un miglioramento nel mantenimento del peso e della salute. Di conseguenza, dunque, la ricerca e il molto cibo non hanno danneggiato la sua salute. Nel comunicato si legge inoltre che i leoni marini sono i grado di divertirsi completando questi compiti, un dettaglio che sicuramente fa riflettere. Di fatto, la differenza sostanziale tra i mammiferi marini e gli esseri umani quando si tratta di videogiochi è che i primi mostrano gioia e felicità quando vincono, ma non rabbia quando perdono. Non capita, infatti, che “un leone marino si arrabbi e butti giù il controller”.

In generale, la Marina Militare è molto orgogliosa di Spike. Anche se è stato l’ultimo dei tre esemplari di leone marino maschio a imparare a giocare, è stato il primo a completare tutto il programma di addestramento. Un traguardo sensazionale, questo, che rappresenta il primo successo registrato “nel testare la cognizione dei leoni marini della California con un’interfaccia controllata dagli animali”.

Come detto comunque gli esperimenti riguardano anche i delfini (tursiopi per la precisione). Per loro è stato costruito un sistema dotato di un grande schermo proiettore visibile dall’acqua con un controller che i delfini sfruttano con la bocca. Le loro sessioni si svolgono sempre dopo il tramonto, così che la luce del Sole non interferisce con il proiettore. Sempre secondo il comunicato, i delfini sembrano apprezzare molto Spongebob Squarepants.

E voi, che ne pensate di questo studio sulla cognizione dei leoni marini? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:

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