Putin (@Shutterstock)
La Russia ha deciso di far sospendere le pubblicazioni di Novaja Gazeta. Il giornale indipendente, uno dei più famosi di tutta la Russia, ha ricevuto due avvertimenti ufficiali dall’autorità delle telecomunicazioni di Mosca Roskomnadzor, e la conseguenza è lo stop alle pubblicazioni; lo ha annunciato la testata tramite un comunicato sul sito proprio sito web.
Dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, la Novaja Gazeta si era scontrata più volte contro il Governo russo e la sua censura. In occasione dell’arresto della giornalista Marina Ovsyannikova, il giornale aveva anche criticato con tweet il Cremlino, pubblicando l’immagine dell’episodio “sbianchettando” però il messaggio contenuto nel poster esposto dalla donna.
Con questa uscita il giornale voleva dimostrare quanto fossero dure le restrizioni imposte da Putin. Il 5 marzo il Governo russo, infatti, aveva approvato una nuova legge sulla disinformazione; un tentativo di intralciare ed oscurare tutte le opinioni contrarie “all’operazione speciale in Ucraina“.
La Novaja Gazeta, dati i due avvertimenti ricevuti dalle autorità russe, ha deciso di autosospendersi “fino alla fine dell’operazione speciale sul territorio dell’Ucraina“. Un duro colpo per il giornale e per il suo direttore, Dmitry Muratov, vincitore nel 2021 del Premio Nobel per la Pace.
Dopo l’autosospensione, Novaja Gazeta ha deciso di congedarsi con un ultimo titolo contro la Russia: “La Russia bombarda l’Ucraina“. Un titolo forte, di uno dei pochi media d’opposizione che finora avevano resistito alla censura russa; in 29 anni di attività, il periodico ha pubblicato importanti inchieste su casi di corruzione nell’esercito e sulla guerra in Cecenia.
L’obiettivo del giornale quindi è sempre stata la libertà di stampa. Nel corso degli anni diversi giornalisti della Novaja Gazeta, otto per la precisione, sono stati uccisi. Tra questi, Anna Politkovskaja, giornalista russa che ha sempre criticato il Governo russo di Putin, accusato del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto; perse la vita il 7 ottobre del 2006 a Mosca, mentre stava tornando a casa. Sebbene nel 2014 cinque persone vennero arrestate per il suo omicidio, non è ancora chiaro chi lo abbia ordinato.
Dmitry Muratov (@Shutterstock)
Adesso con la chiusura di Novaja Gazeta, l’unico media d’opposizione al regime russo è Meduza, sito di notizie ufficialmente messo al bando, ma ancora visibile aggirando la censura tramite Vpn. Per altri articoli e notizie di qualsiasi genere, seguici su Nasce, Cresce, Informa!!
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