Attualità

La Francia vieta l’utilizzo di termini inglesi provenienti dal mondo dei videogiochi

La Francia ha deciso di vietare l’utilizzo di termini inglesi provenienti dai videogiochi ai dipendenti statali e nei documenti ufficiali. Così la parola “streamer” diventa “joueur-animateur en direct“.

La Francia e la protezione della lingua madre

La Francia, storicamente, è sempre stata molto preservatrice nei confronti della sua lingua madre. Basti pensare che l’Académie Française, da quasi 400 anni pubblica un dizionario ufficiale, nel quale raramente vengono aggiunte parole di origine straniera, nonostante queste siano sempre più utilizzate dalla popolazione.

Per questo, grazie alla storica posizione presa confronti dei termini stranieri, il Governo si è mosso contro “l’ondata di inglese” che ha invaso i videogiochi. Così, per proteggere la lingua madre, il Ministero della Cultura, in collaborazione con la Commissione per l’arricchimento della lingua francese, ha pubblicato una comunicazione ufficiale recante l’obbligo di utilizzare termini in francese, al fine di combattere quella che viene definita come “una barriera per la diffusione e la comprensione da parte dei non praticanti”.

La presa di posizione del Governo

Stando a quanto riportato da Wired, il Governo francese avrebbe quindi deciso di imboccare una strada volta a proteggere a tutti i costi la propria lingua. Così, nel territorio dell’Esagono, è stato ufficialmente vietato al personale dello Stato di utilizzare termini inglesi provenienti dal mondo dei videogiochi. Questi sono quindi obbligati ad utilizzare, nei documenti ufficiali, degli equivalenti francesi; le parole che sono ormai di uso comune all’interno dei videogiochi e nella vita quotidiana non saranno quindi concesse.

Francia (@Shutterstock)

Il bando all’uso di anglicismi riguarda, per il momento, solo i dipendenti statali e i documenti ufficiali, ma questo potrebbe essere soltanto il primo passo per arrivare ad una soluzione più grande: limitare l’uso dell’inglese in qualsiasi ambito. A supporto di questa iniziativa, il Governo ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale anche una lista delle espressioni consigliate.

Non potranno quindi essere usate parole come “streamer“, “esports” o “cloud gaming“, che dovranno lasciare il posto rispettivamente a “joueur-animateur en direct“, “jeu video de competition” e “jeu video en nuage“. In un futuro non molto lontano, forse, potremo divertirci anche con i nomi dei videogiochi tradotti in francese, che ha così deciso di far compagnia alla Spagna in questa particolare consuetudine…

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Antonio Stiuso

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