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La casa di carta: Curiosità sulla serie di successo Netflix

di Gabriele Di Nuovo

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Disponibile da oggi su Netflix, il finale della serie di successo “La Casa di Carta” è pronto ad emozionare i suoi fan. Ma siete sicuri di sapere tutto? In questo articolo scopriremo l’origine dietro la serie, i suoi “tormentoni” e il futuro post finale di stagione.

L’ispirazione e la nascita del progetto

Gli eventi raccontati nella serie, sembrerebbero essere influenzati da un evento di cronaca avvenuto in Argentina nel 2006. Sei ladri, capitanati da un maestro di arti marziali chiamato “El Maestro”, rubarono 15 milioni di dollari durante una rapina in banca, opponendo resistenza ai numerosi agenti di polizia intervenuti sul posto. Tutto questo vi ricorda qualcosa giusto?

la casa di carta

“La casa di carta” è una serie creata da Álex Pina per la rete televisiva spagnola Antena 3. Composta da 15 episodi, Netflix ha successivamente acquisito i diritti per la distribuzione internazionale. La piattaforma streaming divise gli episodi in modo differente rispetto a quanto fatto da Antena 3, ed è proprio questo che portò la serie al successo globale. Nonostante l’arrivo su Netflix “solo” il 20 dicembre del 2017, rispetto all’esordio in Spagna avvenuto a Maggio dello stesso anno, “La Casa di Carta” ha battuto molti record e non solo.

I premi e il successo 

Diventando la serie non in lingua inglese più vista di Netflix, “La Casa di Carta” ha portato molti premi a casa. Vincendo ovunque in patria, il prodotto creato da Álex Pina ha raggiunto un traguardo mai visto in Spagna. Infatti “La Casa di Carta” ha vinto l’ambitissimo International Emmy Award nel 2018, amplificando così enormemente il successo della serie.

la casa di carta

La fama che precede la serie è dovuta a tanti elementi. Dalla sua storia ricca di tensione e suspense, fino ad arrivare ai suoi carismatici protagonisti e alle due figure più iconiche della serie: la maschera di Dalí e “Bella ciao”.

“La casa di carta” e la cultura pop: Dalí e “Bella ciao”

Elementi inconfondibili della serie sono la maschera di Salvador Dalí e la canzone italiana “Bella ciao”. L’idea della maschera con il volto del famoso artista spagnolo è stata sviluppata dal creatore della serie, dal regista Jesús Colmenar e il direttore della fotografia Migue Amoedo con il semplice obiettivo di inserire all’interno della serie un’icona di riferimento della cultura spagnola.

Discorso differente è per “Bella ciao”. La canzone ideata durante la lotta dei partigiani italiani contro l’invasione nazista della seconda guerra mondiale, diventa importante da un punto di vista simbolico/narrativo. Nel corso degli episodi de “La Casa di Carta”, scopriamo come per il Professore (Álvaro Morte) il colpo alla zecca di stato, sia un inno di ribellione contro il governo spagnolo. Ed è proprio questo che crea il parallelismo con la lotta partigiana avvenuta nel corso del secondo conflitto mondiale. Il successo della serie ha portato a realizzare numerosi remix di “Bella ciao” fino ad arrivare ad una nuova versione realizzata da Becky G in occasione del finale di serie.

“La casa di carta”: tra remake e spin off

Nonostante la conclusione canonica, non finisce qui con “La Casa di Carta”. Nel 2023 è previsto il primo spin off della serie con protagonista uno dei membri della “Banda” più amato: Berlino (Pedro Alonso). Se il 2023 vi sembra lontano, nel corso del 2022 arriverà su Netflix il remake coreano della serie. I dettagli riguardanti questa nuova interazione della storia sono ancora sconosciuti, ma abbiamo già un membro ufficiale del cast. Ad interpretare Berlino sarà Park Hae-soo, uno dei protagonisti dell’altra serie di clamoroso successo Netflix “Squid Game”.

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Eravate già a conoscenza di queste curiosità? Per altre chicche, news e recensioni dal mondo del cinema e delle serie TV, continuate a seguirci su NCS.

di Gabriele Di Nuovo

 

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