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“King” Kazuyoshi Miura non si ferma: torna in campo a 55 anni

di Federico Minelli

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Kazuyoshi Miura, attaccante giapponese, vuole continuare a stupire e torna in campo a 55 anni. Domenica, infatti, ha esordito con la maglia del Suzuka Point Getters, squadra della Japan Football League, l’equivalente della nostra Serie D.

Miura, in campo con il fratello in panchina

La scelta della squadra è stata tutto fuorché casuale. I Suzuka Point Getters, infatti, sono allenati dal fratello Yasutoshi, che domenica gli ha concesso l’esordio da titolare. La scorsa stagione l’esperto attaccante aveva giocato un solo, simbolico, minuto. Quest’anno è già arrivato a quota 60.

“Ho giocato un minuto l’anno scorso. Ma oggi ho giocato 60 volte tanto, e voglio giocare ancora di più”. Queste le dichiarazioni di Miura al termine del match contro il Rein Meer Aomori FC, vinto per 0-2 dai suoi Suzuka Point Getters.

“È fantastico aver vinto davanti a molti fan – ha spiegato Kazuyoshi nel post-gara –. Giocare in una partita è la cosa più importante per un atleta. Apprezzo che mi sia stata data una meravigliosa opportunità. Gli applausi dei tifosi sono una grande motivazione per me. Sono molto felice”. 

Giappone

Bandiera giapponese (@Shutterstock)

I record del giapponese

L’età di Miura gli permette di scrivere record praticamente ogni volta che calca il terreno di gioco. A 55 anni e 15 giorni, infatti, il “Re” ha battuto il record di giocatore più anziano a giocare nella JFL, battendo il precedente primato, “fermo” a 43.

Non solo, domenica la sua presenza in campo ha permesso di stabilire un altro record: quello di spettatori in una partita di Japan Football League. Ben 4.620 appassionati sono accorsi a vederlo giocare dal vivo, frantumando il massimo storico stabilito nel 2019, di 1309 persone.

Fa riflettere, invece, il fatto che i due gol con i quali i Suzuka Point Getters hanno vinto il match di domenica siano arrivati dopo l’uscita dal campo di Miura. Insomma, scrivere pagine di storia del calcio della propria nazione è sempre bello, ma forse è meglio a volte farsi da parte e godersi il meritato riposo.

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di Federico Minelli

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