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Kaiserslautern, stagione paradossale: può retrocedere e andare in Europa

Pallone da calcio in rete (@Shutter Stock)

Il Kaiserslautern supera per 2-0 il Saarbrucken nelle semifinali della DFB Pokal, la Coppa di Germania, e stacca un biglietto di sola andata per l’Olympiastadion di Berlino, dove dovrà vedersela col Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. I Roten Teufel (espressione tedesca che significa Diavoli Rossi) hanno la possibilità di riscattarsi dalle delusioni della stagione corrente: il Kaiserslautern è 16° in Zweite Bundesliga, la seconda serie del calcio tedesco, e rischia seriamente la retrocessione.

Il cammino trionfale che ha portato la squadra di Friedhelm Funkel in finale è già motivo di vanto per i tifosi, ma c’è di più. Se il Kaiserslautern dovesse vincere la DFB Pokal, sarebbe di diritto qualificato all’Europa League, anche se dovesse retrocedere in Dritte Liga (l’equivalente della nostra Serie C). Una stagione paradossale, che può ancora concludersi in bellezza: bisognerà però battere la schiacciasassi Leverkusen, che finora ha superato più o meno agevolmente tutte le avversarie che ha affrontato fra campionato e coppe.

Fortunatamente per il Kaiserslautern, a Leverkusen non sono certo noti per i trofei conquistati (vi dice niente il Neverkusen?). Se la storia dovesse ripetersi, sarebbe solo per merito dei Roten Teufel, che potrebbero regalarci l’ennesima favola di questa stupenda DFB Pokal.

Giocare l’Europa dalle serie minori: il Kaiserslautern e i precedenti

Non è la prima volta che un club militante in una lega inferiore riesce a guadagnarsi la qualificazione alle coppe europee grazie ad un successo nazionale. Anzi, in passato era anche più semplice: se la finalista vincente aveva anche vinto il campionato, quella perdente si qualificava per la Coppa delle Coppe. Oggi questa competizione non esiste più, altrimenti il Kaiserslautern sarebbe matematicamente sicuro di giocare in Europa l’anno prossimo già solo con l’arrivo in finale, visto il quasi certo successo del Leverkusen in Bundesliga.

Questo sistema permetteva a tante piccole realtà di poter sognare l’Europa dei grandi. È quanto successo all’Atalanta nella stagione 1986/87, conclusasi con la retrocessione in Serie B e la qualificazione alla Coppa delle Coppe grazie alla finale di Coppa Italia conquistata e poi persa per 4-0 contro il Napoli di Maradona, che aveva anche vinto lo Scudetto.

I bergamaschi, durante la stagione successiva, si trovarono quindi a disputare sia il campionato di Serie B che una competizione continentale, regalando spettacolo anche sul palcoscenico internazionale: la squadra di mister Mondonico si spinse fino alla semifinale, eliminando ai quarti lo Sporting Lisbona e arrendendosi solo ai belgi del Mechelen, futuri vincitori della competizione.

Altre storie simili arrivano dal Regno Unito, dove ci sono tantissimi trofei nazionali che possono valere l’accesso alle coppe europee. È capitato al Cardiff City, che nel 1966/67 vinse la Coppa del Galles e giocò la Coppa delle Coppe nonostante militasse nella seconda serie inglese; è successo al Birmingham City, club iscritto alla Championship inglese che grazie al successo in Carling Cup nel 2011 si è qualificato per l’Europa League della stagione successiva; è anche quanto accaduto al Wigan, retrocesso dalla Premier League alla Championship nel 2013 ma qualificato all’Europa League in forza del successo per 1-0 ai danni del Manchester City nella finale di FA Cup.

Tornando al Kaiserslautern, la stagione è ancora salvabile: i 40mila tifosi che mediamente riempiono gli spalti Fritz-Walter Stadion nonostante le difficoltà meritano un ringraziamento speciale, come potrebbe essere il successo nella DFB Pokal e la qualificazione in Europa League. Sarebbe una bellissima storia di calcio, di quelle che fanno bene all’anima stessa di questo sport.

Europa League (@Shutterstock)

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Alessandro Colepio