Le ultime dodici ore passeranno senza dubbio alla storia della Juventus e del calcio italiano. Un clamoroso ribaltone che, in meno di un giorno, ha portato ad una rivoluzione nell’organigramma bianconero. Ma riassumiamo gli eventi, provando ad immaginare gli scenari futuri…
Ieri sera, come un fulmine a ciel sereno, diverse fonti hanno iniziato a diffondere la notizia delle dimissioni del presidente della Juventus Andrea Agnelli, insieme a quelle del vicepresidente Pavel Nedved e dell’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene. A quest’ultimo, però, il CdA avrebbe chiesto di restare in carica fino ad una nuova riunione del Consiglio stesso.
Inevitabile, invece, l’addio dell’ormai ex presidente, che con un discorso al CdA è definitivamente uscito di scena. Poco fa, però, è arrivata la conferma della nomina a presidente di Gianluca Ferrero: a rivelarlo, tramite una nota ufficiale, è stata Exor, la società di proprietà della famiglia Agnelli.
Sono tante le cause che hanno portato all’addio della famiglia Agnelli. Su tutte, la parte di bilancio, che ha poi inevitabilmente influito sui risultati sportivi non eccellenti degli ultimi due anni.
Parte della spiegazione sta nei numeri: “La Gazzetta dello Sport” li riassume partendo dal 2017, quando il bilancio recitava un attivo di 43 milioni di euro. Quello recentemente approvato nel 2022, invece, parla di un pesantissimo -250. Si tratta quindi di un problema non di poco conto per una società quotata in borsa.
Bisognerà poi capire i progressi della Procura nell’ambito dell’indagine relativa ai bilanci della Juventus, partita a maggio 2021 e attualmente in corso con 16 indagati dopo la fine delle prime investigazioni. Nel mezzo, il momentaneo deferimento della Procura Federale dopo l’indagine di Consob e Covisoc sulla gestione dei calciatori; il tutto è accompagnato dal pericolosissimo fantasma di intercettazioni, plusvalenze e falso in bilancio, tutto da verificare…
Nel 2018, dopo l’ennesima Champions League vinta con il Real Madrid, la Juventus rileva Cristiano Ronaldo. Un’operazione economica che definire su larga scala è riduttivo, visti gli oltre 100 milioni versati nelle casse degli spagnoli e i 30 al giocatore per tre anni, dal 2018/2019 al 2020/2021.
Un’operazione da “tutto e subito”: comprare uno dei giocatori più forti del mondo per vincere la Champions. Un trofeo tanto inseguito che, però, non è arrivato. Le premature eliminazioni hanno naturalmente influito sul bilancio: sono pur sempre mancati introiti rispetto alle finali centrate nel 2014/2015 e nel 2016/2017.
Di certo non ha aiutato, inoltre, investire su diversi allenatori per poi cambiare rotta. Si parte dal post Allegri, con l’approdo di Maurizio Sarri a Torino; l’ex Napoli e Chelsea è rimasto in carica solo per una stagione e la Juventus, anche per evitare di investire su un altro allenatore dallo stipendio elevato, si gioca la carta Andrea Pirlo. La parentesi con l’ex centrocampista alla guida della squadra ha comunque portato a due titoli (la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia), ma la Juventus è abituata a ben altro.
Infine, l’Allegri-bis, le difficoltà dei primi periodi e una rinascita poco prima della sosta per il Mondiale. Certo è che questo ribaltone societario rischia seriamente di influenzare anche la parte tecnica e legata al campo, e su più livelli…
Provare ad ipotizzare quanto accadrà alla Juventus non è facile, visto che un enorme asterisco è dato da quanto emergerà dalle indagini e quali, eventualmente, saranno le sanzioni. Difficilmente, in ogni caso, si arriverà ad influire sulla parte sportiva; non dovrebbero arrivare, insomma, né revoche di titoli né penalizzazioni di punti sul campo.
Diversa è la questione legata al mercato. Se, ed è importante sottolineare se, verranno confermate le accuse, il club rischia semmai sanzioni sul piano economico, e non è da escludere un lungo blocco del mercato. Si tratta tuttavia, è ancora bene precisare, di ipotesi: l’ultima parola andrà ovviamente al Tribunale.
Entrando in ciò che riguarda la squadra e la guida tecnica, molto dipenderà dalle scelte della nuova società. Da Gianluca Ferrero passando ai nuovi dirigenti (già circolano voci su Del Piero, che a BeIn Sports ha risposto con un neutrale “Vediamo cosa succederà”), c’è da verificare anche la posizione di Massimiliano Allegri.
Spesso, si sa, le rivoluzioni partono dall’alto per poi concentrarsi in primis sulla guida tecnica. Non è quindi da escludere una sorta di “anno nuovo, vita nuova” e quindi un tecnico diverso. Difficile tuttavia immaginarsi una rivoluzione anche in campo già da gennaio 2023; più probabile che si aspetterà la nuova stagione.
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